Le posizioni dei socialisti sulla visita del Papa

Boselli, una scelta opportuna – “Quella di annullare la visita credo sia una scelta opportuna'. Lo afferma il leader del Ps Enrico Boselli. 'Bisogna ricordare – osserva ancora – che il clero in questi mesi ha contestato leggi in vigore, penso alla 194, e ha ammonito a non fare altre leggi, penso a quella sulle unioni civili. Per questo quando entrano fortemente nel dibattito politico devono attendersi che qualcuno risponda”.
Ai cronisti che chiedono se oggi si sia registrata una 'vittoria laica', Boselli boccia questa lettura: “Credo che nessuno abbia il diritto di mettere il bavaglio al Papa, ma di fronte a questi continui interventi del Vaticano e' giusto che alcuni studenti, alcuni intellettuali abbiano il diritto di critica, hanno il diritto di ricordare che la scienza deve essere svincolata dalla religione. Quanto al laicismo – conclude Boselli – non creo esista. Esiste la laicita' alla quale si ispira la stragrande maggioranza dei cattolici italiani.
Piuttosto si sarebbe dovuto riflettere di piu' prima di avanzare questo invito, tuttavia tutto si puo' dire tranne che le gerarchie cattoliche non abbiano pieno acceso ai mass-media italiani com'e' giusto che sia in un paese democratico”.
Turci: campagna di vittimismo infondata – “Siamo sicuri che sia giustificata la rinuncia del Papa a visitare La Sapienza? A parte alcune voci, per altro non decisive, la reazione alla visita annunciata si era espressa in una contestazione civile e di merito alle note tesi di Benedetto XVI sulla ricerca scientifica e su diritti civili. Dopo la rinuncia alla visita – afferma Turci – si sta montando una campagna di vittimismo che appare del tutto contraddittoria e infondata in una fase di invadenza clericale che non ha precedenti nella storia dell’Italia repubblicana”.
Grillini: giuste le contestazioni – “La contestazione e' sacrosanta, sempre che in Italia ci sia ancora il diritto di critica a chi fa politica e si schiera sempre e soltanto da una parte.
Quindi ben venga la critica non violenta, la critica creativa, ma che sia critica libera e consapevole”. Questo il pensiero di Franco Grillini, deputato del partito socialista, a proposito delle polemiche sulla visita del Papa all'universita' “La Sapienza” di Roma.
“Da tempo- spiega Grillini- la gerarchia ecclesiastica in Italia cerca di imporre una sorta di dittatura clericale sui temi che riguardano la famiglia, la sessualita' e tutto cio' che riguarda i diritti individuali e di liberta'”. Quella vaticana, “che e' una dittatura, nel momento in cui si trasforma in un partito politico intervenendo ogni giorno, non solo nella vita parlamentare italiana, ma, come successo di recente, nella vita degli enti locali si configura come una sorta di 'partito di dio', che, conclude Grillini, “cerca di imporre in modo autoritario il moralismo clericale ad una societa' che non e' piu' tale, ammesso che lo sia mai stata”.
Villetti: diritto di parlare e diritto di criticarlo – 'E' evidente il diritto del papa a parlare ovunque, figuriamoci se voglio mettere il bavaglio ala papa. Ma lo stesso diritto appartiene anche a chi critica il papa'. Lo ha detto Roberto Villetti intervenendo in aula alla Camera. 'Oggi – ha aggiunto – si vuole mettere sotto processo i 67 professori, che hanno espresso una critica al papa. Si vuole punire la liberta' di critica con la destituzione: non si puo' dire che i 67 sono un disonore per l'universita': nell'Universita' ci sono tutti e tutti devono avere liberta' di critica'. 'Da certe reazioni sembra che siamo tornati ai tempi di Pio IX; se c'e' un paese che offre tutti i mezzi di informazione al papa e non li offre a chi critica il papa questo è proprio l'Italia. Quello che accade non e' una deriva laicista, ma un'offensiva portata avanti dal papa e della Chiesa italiana'.
Del Bue: laicità è libertà e difesa di tutte le opinioni – “La laicità è libertà. E’ la difesa strenua di tutte le voci, di tutte le opinioni, di tutte le fedi e anche di chi non ne ha alcuna”. Lo afferma Mauro Del Bue del Partito Socialista.”Non è mai paura del confronto e delle opinioni altrui anche quando sono le più lontane. Ecco perché mi lascia assai perplesso l’atteggiamento dei professori della Sapienza che hanno sottoscritto un appello contro alla visita del Papa in occasione dell’inaugurazione dell’anno accademico. Perché nelle motivazioni di Alberto Asor Rosa il più autorevole e conosciuto dei firmatari, e cioè che questo papa è “conservatore”, ci stanno proprio gli ingredienti dell’integralismo e dell’intolleranza. Su questo ha perfettamente ragione Ernesto Galli Della Loggia nel suo fondo sul Corriere. Se fosse un Papa “progressista” allora sarebbe ben accetto? Non condivido le posizioni della Chiesa e di questo Papa sui temi delle libertà civili e del progresso scientifico, ma non impedirei mai a nessuno di poterle esprimere. La lotta contro la manifestazione delle idee è quanto di meno laico possa esistere e la visita di un Papa non è certo più deprecabile di tanti atteggiamenti censori”.
Giovani Socialisti, l'unico sconfitto è il Rettore – L'unico sconfitto di tutta la vicenda è il Magnifico Rettore Renato Guarini. Questo il commento di Francesco Mosca, segretario nazionale della Federazione dei Giovani Socialisti, dopo la rinuncia del Papa alla visita a “La Sapienza”. Noi abbiamo contestato da subito la decisione del rettore di invitare Benedetto XVI, continua il giovane dirigente socialista, ma certamente non ci sentiamo dei vincitori. Il Papa ha tutto il diritto di parlare all'università, conclude Mosca, ma questo deve avvenire in un contesto diverso dall'inaugurazione dell'anno accademico.(ADL)

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