Papa a La Sapienza è una occasione da riproporre

Papa a “La Sapienza”: il Presidente dell’UNAIE, on. Franco Narducci, auspica “che le autorità accademiche non si lascino intimidire dall’accaduto e prendano l’iniziativa di invitare nuovamente a “La Sapienza” il Santo Padre a testimonianza del vero clima di accoglienza e di dialogo”.

Franco Narducci, Presidente dell’UNAIE (Unione Nazionale Associazioni Immigrati ed Emigrati) commentando la notizia della rinuncia del Papa a recarsi all’Università “La Sapienza” in seguito ad episodi di intolleranza di una ristretta minoranza ha affermato che “questo rappresenta uno scacco all’esercizio del pensiero critico e del linguaggio nello scambio dialogico con l’altro che dovrebbe essere fondamentale per ogni ambiente accademico”.
“L’insieme della nostra educazione e della nostra cultura è informata a questi valori e gli episodi di intolleranza che hanno consigliato Benedetto XVI a rinunciare a recarsi all’università di Roma “La Sapienza” sono un segnale preoccupante circa la possibilità di sviluppare in Italia un dialogo civile e democratico tra impostazioni culturali diversi”. “Il fatto è particolarmente grave – ha proseguito il Presidente Unaie – in un tempo caratterizzato dalle sfide della globalizzazione che richiedono la capacità del confronto e dell’integrazione tra le diversità”.
“Agire in maniera laica – ha proseguito il presidente Narducci – significa capacità di mettersi in discussione e darsi come metodo la ricerca senza condizionamenti pregiudiziali. Questo è stato l’atteggiamento di noi italiani emigrati nel mondo; peccato che a causa di un manipolo di facinorosi l’Italia stia assumendo il volto dell’intolleranza.
“E’ stato procurato un irrimediabile danno – ha incalzato il presidente dell’UNAIE – all’immagine dell’Italia accogliente e per questo auspico che le autorità accademiche non si lascino intimidire dall’accaduto e prendano l’iniziativa di invitare nuovamente a “La Sapienza” il Santo Padre a testimonianza del vero clima di accoglienza e di dialogo”.
“Sono particolarmente dispiaciuto – ha concluso l’on. Franco Narducci – che pochi consegnatari della cultura della contrapposizione abbiano creato questo clima impedendo, con poche grida intimidatorie, a tanti docenti e studenti di ascoltare le parole di un prestigiosissimo accademico oggi Sommo Pontefice: sicuramente le sue parole sarebbero state illuminanti sul significato del bene comune”.

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