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L’amministrazione pubblica, mal gestita, ha prodotto a Napoli la super bomba ecologica

Sono Italiano ed orgoglioso d’essere nato in Italia, l’autocritica e le polemiche non aiutano a risolvere problemi che se sfuggono dal controllo di chi oggi governa la nazione, non solo potrebbe cambiare il colore politico di un nuovo governo, ma i danni che verrebbero causati certamente al di la di ogni immaginazione.
Francamente non avrei mai voluto scrivere questo articolo, perche’ al solo pensare di cio’ che accade nella penisola italica e’ doloroso ed umiliante non solo per gli italiani che vivono in italia, ma inevitabilmente anche per coloro che vivono all’estero. Cio’ che a Napoli e’ affiorato negli ultimi mesi del 2007 e da qualche settimana del corrente mese di gennaio, con l’ennesima emergenza per risolvere lo smaltimento della montagna di spazzatura ed allo stesso tempo’, difficile la tempistivita’ della soluzione.
Sono un’idealista, non sono repubblicano per vocazione, cattolico, di fede monarchica e rispettoso della volonta’ del Popolo come espressamente recita la Costituzione Italiana, ho creduto e credo alla democrazia, ma una democrazia quella vera, una politica che risolva i problemi, non quella superficiale ovvero quella di coprire sempre ed in ogni circostanza per non essere irriverenti a quel o quell’altro collegio elettorale. Questo e’ accaduto e accade oggi come accadra’ domani fino a che’ i politici e gli amministratori della cosa pubblica non cambieranno’ mentalita’, ma soprattutto l’acquisizione di maggiose senso dello Stato.
I partiti in Italia servono se offrono un servizio corretto, ma senza una politica responsabile a tutti i vari livelli la democrazia sara’ destinata ad estinguersi per lasciare posto a qualche altra entita’ politica che per fortuna non ancora all’ orizzonte. Con gli errori e le negligenze accumulate, oltre alle montagne di spazzature, correremo tutti il rischio di essere sotterrati da altri problemi. Se a Napoli, il problema impellente di questi giorni non sara’ risolto positivamente i pericoli assumeranno proporzioni incalcolabili a cominciare dalla salute col diffondersi di malattie ed epidemie, non solo su scala locale, regionale, ma molto piu’ grave perche’ sara’ nazionale e molto piu’ difficile da gestire e da controllare.
Lo dico esplicitamente a tutti coloro che oggi siedono al Parlamento Italiano, quando una nazione e’ ferita seriamente da questi incredibili problemi, che invece, potevano essere risolti molto tempo prima e che oggi ci troviamo una situazione insostenibile e non conciliante con le istituzioni e gli enti locali da una sponda e dall’altra gli onesti cittadini che pagano i loro tributi senza avere ottenuto il dovuto servizio.
Signori Deputati, Senatori e Ministri dell’attuale Governo, i responsabili sono a Napoli e bene visibili ed malau- guratamente sono i politici, gli amministratori, nell’ambito dalle istituzioni e degli enti locali, questo a tutti i livelli. Credo sia giusto che siano adottati severi provvedimenti indirizzati a coloro che hanno causato questo doloroso dramma che hanno infangato in lungo ed in largo l’immagine della nostra penisola, i danni da quantificare nel tempo saranno incalcolabili.
C’e’ d’augurarsi che le autorita’ competenti italiane a cominciare dalla magistratura e dalle autorita’ preposte perche’ procedano senza tentennamenti e con severita’ a punire secondo le leggi della Repubblica, coloro che si sono resi responsabili di questo disastro che e’ stato procurato all’ambiente ed ai cittadini che ancora oggi sono costretti a convivere ai limiti della spazzatura.
Molti ricorderanno che in Italia fino al 1946 regno’ Casa Savoia un’istituzione monarchica, con una storia millenaria, che dal piccolo Regno di Sardegna, con la acuta lungimerenza creo’ uno Stato Unitario, lo stesso Giuseppe Mazzini pensatore e patriota con idee rivoluzionarie tento’ a trasformare l’Italia dalle molte casate incluse quelle straniere in una Repubblica, non solo rinuncio’ al sogno politico, ma pronuncio’ poche parole: l’ unificazione dell’Italia, possibile soltanto con il supporto del Regno di Sardegna.
E’ bene che gli italiani, soprattutto i giovani, sappiano che re Vittorio Emanuele III di Savoia, intervenne quando il Gran Consiglio del Fascismo decise di sfiduciare il Cav. Benito Mussolini, rimuovendolo dall’ incarico di Primo Ministro, con quel gesto, il re, cesso’ per sempre ogni rapporto con l’Era Fascista e fu inflessibile cionostante ancora in guerra a fianco dei tedeschi pronti ad invaderci al primo segnale sospetto di un cedimento con le forze anglo-americane che gia’ erano in corsa per invadere tutta l’Italia. Come e’ vero che re Vittorio Emanuele III, fu costretto ad accettare un’armistizio incondizionato.
La decisione dell’Italia fu motivata per evitare altri lutti, dolori, tragedie, sacrifici e soprattutto si evito’ le deva- stazioni che avrebbero potuto causare altri incensanti bombardamenti alle citta’ italiane, che avrebbero potu- to provocare centinaia di migliaia di vittime nell’ambito della popolazione civile. Poi gli storici, potranno discu- tere e discuteranno cio’ che era bene fare o non fare, per una sorte migliore alla nostra nazione.
Re Vittorio Emanuele III di Savoia, non esito’ optare per una possibile fine delle ostilita’ ed abbreviare il tempo alla guerra con l’intesa di concludere la pace non solo in Italia, ma in tutta l’Europa. Di fatto, il re d’Italia, molto provato per una guerra perduta, abdico’ a favore di Umberto II, che forse la storia per l’ultimo re d’Italia avrebbe potuto riabilitare meglio l’impegno dei Savoia se fosse stata data la possibilita’ a re Umberto II, di regnare in italia anche dopo avere subito l’onta della sconfitta.
Questi furono i comportamenti dei reali d’Italia, il primo scelse l’esilio in Egitto per avere perduto la guerra il secondo scelse l’esilio in Portogallo per avere riconosciuto la vittoria referendaria a favore della Repubblica. In compenso le autorita’ di questa Repubblica nego’ a Umberto II, l’ingresso in Italia, ultimo desiderio espresso a pochi giorni prima di spirare. L’istituzione repubblicana non si prodigo’ e non si prodiga per una degna sepoltu-ra al Pantheon, che spetta di diritto a tutti i re d’Italia. Una doverosa nota per i lettori: 2 re d’Italia, pagarono con la rinuncia del loro regno, perche’ i politici non fanno altrettanto qundo sono i responsabili?
Morale: la monarchia dei Savoia riusci’ ad unire l’Italia, ma la Repubblica Italiana e la sua democrazia ha saputo soltanto ripartire l’italia con le Regioni, istituendo altrettante italiette, offrendo al Popolo Italiano l’inevitabile ingrossamento del debito pubblico, con l’Italia agganciata all’Europa e l’adozione dell’ Euro che ha accelerato il fenomeno del costo della vita e perduto l’equilibrio del potere d’acquisto rapportato agli stipendi di coloro che lavorano, con gravi conseguenze che ora a pagare sono milioni di famiglie italiane.
La super bomba ecologica prodotta a Napoli e’ uno degli esempi di irrensponsabilita’ degli enti locali, provinciali, regionali e nazionali. Non dovrebbero essere i Procuratori della Repubblica o Pubblici Ministeri della Magistratura a dovere fornire altre montagne di carte e prove per il rinvio a giudizio a coloro che si sono resi colpevoli di negligenza, d’incompetenza e quant’altro,. Questi Signori responsabili, che conoscono molto bene il significato concettuale, se hanno ancora una loro dignita’ dovrebbero immediatamente dimettersi a cominciare dai titolari dei ministeri competenti e coinvolti a questo disastro ecologico e lasciare il posto a chi ha il senso dello Stato.

Comitato Tricolore per gli Italiani nel Mondo

Boston, 12 gennaio 2008

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