LE PRIMARIE DELLO IOWA

Aspettavo di leggere i giornali e di vedere servizi televisivi sulle primarie della Iowa per constatare se i nostri media avessero recepito e descritto quel sano, genuino entusiasmo politico che e’ esploso dai caucus di questo stato centrale, tipicamente agricolo al 94% bianco e al 70% protestante, che rappresenta lo zoccolo duro dell’elettorato Americano.

Invece queste primarie che passeranno alla storia politica Americana, sono state raccontate con la solita sufficienza, punte sarcastiche, e sopratutto senza trasmettere il messaggio politico di novita’ che sta’ entusiasmando l’America, come non succedeva dai tempi dei Kennedy.

La vittoria di Obama non era prevedibile, neppure nella terra di “mission impossible”, sia per la concorrenza della Hillary e di Edwards, che per la maggioranza schiacciante dei votanti bianchi in uno stato tradizionalmente conservatore.
Ma ha preso 2/3 del voto giovanile e piu’ della meta delle donne e sopratutto convinto l’America che puo’ superare I suoi tabu’ etnici ed eleggere a Presidente un candidato che piu’ afro-americano di cosi’ non si puo’, con il padre del Kenia e la madre di Chicago, che rappresenta il self-made man tipico di chi si rimbocca le maniche e vuole arrivare in questo grande Paese, ma sopratutto ha generato un entusiasmo genuino per la politica che non si vedeva da decenni e che dimostra ancora una volta, come questo Paese sa’ rigenerarsi, rinnovarsi e ritrovarsi sempre.

Anche Huckbee ha rappresentato una svolta epocale nel mondo repubblicano, dimostrando che i soldi (di Romney) in campagna elettorale non vincono sempre, e che la sua modestia e la semplicita’ del suo messaggio evangelico-conservatore ha un seguito maggiore dei tradizionali centri di potere economico che hanno sempre sostenuto il partito rebubblicano.

Queste erano le grandi novita’ espresse nelle primarie dello Iowa.

Questo volevo leggere nei media italiani, ma non si puo’ e non si deve raccontare l’entusiasmo di questo momento politico americano, la voglia di voltar pagina, di portare a casa i soldati dall’Irak, di combattere il potere lobbistico delle grandi corporations, di affronatre seriamente il global warming, di superare gli sbarramenti partitici per il bene del Paese, perche’ il contagio non deve avvenire e l’Italia deve rimanere immune, perche’ fa comodo a tutti quelli che gestiscono il potere, invece di reagire e proporre nuove soluzioni, specialmente in momenti di crisi come l’attuale, come fa questo popolo dal 1776!

UDC-USA
www.massimoseracini.org
San Diego, California 5 Gennaio 2008

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