A parlar male di garibaldi si fa peccato pero’… Fauche’

Giovanna Canzano dialoga con Giovanni Lubrano

CANZANO – Chi era Fauchè?

LUBRANO – Gianbattista Fauchè triestino, era il direttore generale della compagnia di navigazione Ribattino di Genova che, senza che l’armatore-proprietario ne sapesse alcunché, “mollò” a Garibaldi le navi ‘Piemonte’ e ‘Lombardo’. Quelle che servirono a trasportare le cosiddette armate dei Mille da Quarto a Marsala. Un’altra leggenda da sfatare: Ribattino, allo scuro della vicenda ma non troppo, licenziò Fauchè ma “beccò” lo stesso i soldi del governo di Camillo Benso conte di Cavour che rimborsò pure la perdita della nave ‘Cagliari’ che aveva trasportato nel 1857 i ‘trecento giovani e forti’ di Carlo Pisacane.
Quanto costò l’operazione dei Mille?
Nel 1864 Quintino Sella, Ministro delle Finanze, lasciò il dicastero a Marco Minghetti. Nel passargli le consegne preparò uno specchietto riassuntivo dei debiti cui doveva far fronte il nuovo Stato: tra le voci in negativo figuravano 7.905.607 attribuiti a ‘spese per la spedizione di Garibaldi’.
Ma i soldi non finirono qui. La frammassoneria inglese agevolò al massimo i disegni annessionistici del Regno delle due Sicilie da parte del Regno del Piemonte per due buoni motivi: il primo eminentemente affaristico e l’altro di difesa della consorteria del compasso nel Regno Borbonico. Il primo riguardava il contenzioso tra governo Inglese e Regno delle due Sicilie e l’estrazione dello zolfo siciliano, un monopolio pressoché assoluto gestito dagli inglesi e concesso loro dai Borboni nel 1816. Ma, quando nel 1840, Ferdinando II affidò una parte della concessione ai francesi di Marsiglia, scoppiò il finimondo.
Le ragioni?
Lo zolfo siciliano copriva quattro quinti della richiesta mondiale. Molte delle miniere erano proprietà di cittadini inglesi ‘contro i quali parecchia gente – scrive Harold Acton – nutriva sentimenti di invidia e di rancore’. Aggiungo sommessamente io che avere un inglese come “badrone” almeno a quei tempi, mbeh, è meglio spararsi una fucilata. Ne sanno qualcosa i ‘sudditi’ dell’India…
Gli inglesi venivano incolpati di impiegare mezzi di sfruttamento schiavistico e di pensare solo ad arricchirsi.
Ferdinando II, stufo delle continue lamentele per la eccessiva produzione e il calo dei prezzi, concesse nel 1838 alla Taix-Aycard di Marsiglia il monopolio del commercio dello zolfo. Apriti cielo!
Alle arroganti minacce di ritorsione dell’inglese Palmerston, Ferdinando II spedì in Sicilia dodicimila uomini del suo esercito. Si era arrivati ad un punto tale che sarebbe potuta scoppiare una guerra. Mediazioni e contro-mediazioni indussero a più miti consigli ma perdere la partita fu il Regno delle due Sicilie. L’accordo con i francesi venne disdetto senza peraltro che il governo di Parigi protestasse troppo, e si fissò l’importo dell’indennizzo da dare ai mercanti massoni inglesi.
Una faccenda che comunque lasciò strascichi pesanti tra il regno di sua Maestà britannica e i Borboni di Napoli, Se ne riparlerà nel 1860… (2° continua)

BIOBIBLIOGRAFIA

Giovanni Lubrano di Scorpaniello (si firma GL) è giornalista professionista e storico.
Nato a Tripoli di Libia, si è laureato a Roma, università degli studi, facoltà di scienze politiche, nel 1970. Ha lavorato nella direzione nazionale del partito socialista italiano quale funzionario addetto alla segreteria generale con il sen prof. Francesco De Martino dal 1964-72. Nel periodo della unificazione socialista tra psi e psdi, per designazione della segreteria socialista, svolse funzione di raccordo tra le segreterie del psi-psdi unificati ed il presidente del nuovo soggetto politico, vice presidente del consiglio, on. Pietro Nenni. Esperienza maturata tra il 1966 ed il 1969. Nel 1968 Lubrano preferì di rimanere a lavorare nella direzione socialista, benché lo stesso De Martino, entrato a far parte del Ministero Rumor in qualità di vice presidente del consiglio, desiderasse fortemente la sua presenza nel gab inetto presidenziale di Palazzo Ghigi. Per l’infausta scissione del 1969 de Martino, appena tornato al timone del psi, volle che Lubrano continuasse a collaborare direttamente con lui. Nel frattempo Lubrano, con Giorgio Cabibbe, Mimmo Liguoro, Agostino Saccà e Enzo Leone aveva dato un decisivo impulso all’’alleanza tra dematiniani e manciniani che, nella federazione giovanile socialista italiana, avrebbe di gran lunga anticipato la svolta politica nota col documento ‘De Martino-Mancini-Giolitti-Viglianesi e, nell’estate del 1969 avrebbe provocato il rovesciamento del segretario del partito socialista unificato Mauro Ferri. Lubrano seguì De Martino a Palazzo Ghigi nei governi Rumor e Colombo e, successivamente, fu eletto membro del comitato centrale socialista per la corrente De Martiniana nei congressi di Genova 1972 Roma 1976 Torino 1978.Negli anni in cui De Martino dopo la svolta del Midas fu costretto al ruolo di minoranza nel psi di Craxi, Lubrano diresse l’agenzia di stampa del la corrente demartiniana o di quel che ne rimaneva, che si chiamava ‘Unità e Riscossa socialista’.
Da molti anni Lubrano segue come storico le vicende militari e politiche della patria Italia ed è commendatore della Repubblica dal 2 giugno 2003.

giovanna.canzano@email.it

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