La delegazione di solidarietà con Gaza, appena sbarcata a Roma, ha tenuto ieri una conferenza stampa sull’esito della missione.
Come noto, l’esercito ed il governo israeliano hanno impedito alla delegazione di recarsi nella Striscia di Gaza dove si sarebbero svolti numerosi incontri con le autorità palestinesi (a partire dal presidente Haniah), con organizzazioni umanitarie ed associazioni della società civile. Si è impedito dunque alla delegazione di poter parlare e di poter vedere la reale situazione umanitaria in cui versa la popolazione della Striscia.
Di questi fatti, e della valutazione politica che ne consegue, hanno parlato Leonardo Mazzei del comitato Gaza Vivrà, il senatore Fernando Rossi e Giovanni Franzoni delle Comunità Cristiane di Base.
Leonardo Mazzei ha ricordato le ragioni della missione richiamando la gravità di un’emergenza umanitaria di cui il mondo parla poco. La delegazione aveva dunque lo scopo si rompere questo silenzio. Ripercorsi i passaggi fondamentali dei giorni passati in Palestina è stata denunciata la natura squisitamente politica del blocco imposto alla delegazione. D’altra parte l’embargo stesso ha una natura tutta politica, dato che si punisce un intero popolo perché ha votato in maniera opposta ai desideri dell’occidente.
Mazzei ha sottolineato che Israele, che ha rinchiuso un popolo in un vero e proprio campo di concentramento, non vuole che si veda da vicino la situazione reale. <
Giovanni Franzoni ha ripreso questo punto della sudditanza italiana, ricordando che la delegazione aveva incontrato, prima della sua partenza, il viceministro degli esteri Ugo Intini che aveva assicurato che l’Italia avrebbe compiuto i passi necessari affinché la delegazione potesse svolgere regolarmente la sua attività.
Alla prova dei fatti così non è stato e <
La situazione a Gaza, ha continuato Franzoni, è intollerabile: vengono tagliati i viveri, l’acqua, l’energia elettrica. Addirittura Israele ha istituito un’ulteriore “fascia di sicurezza” all’interno della Striscia, riducendo di un altro 17% il terreno agricolo dei palestinesi.
Dopo aver sottolineato che la vittoria di Hamas nelle elezioni del gennaio 2006 è sta assolutamente regolare, e che questo è stato confermato da tutti gli incontri svolti dalla delegazione, Franzoni ha ricordato una dichiarazione di D’Alema, nella quale il ministro degli esteri diceva che con Hamas si deve parlare anche se non trattare. Bene, <
Il senatore Rossi ha iniziato osservando che Israele, che qualcuno vorrebbe addirittura in Europa, è un paese che non solo non ha una costituzione, ma che si è sempre rifiutato di definire i propri confini. Questa realtà viene occultata. Sia la stampa che la politica non aiutano certo a capire come stanno le cose. Addirittura l’Italia ha con Israele un accordo di cooperazione politico-militare ed i soldati israeliani vengono ad addestrarsi in Sardegna.
A proposito delle cose di cui non si parla, Rossi ha denunciato la detenzione di 47 parlamentari palestinesi nelle carceri israeliane proponendo la costruzione di una delegazione di parlamentari italiani che chieda di visitarli in carcere oltre che di poter entrare a Gaza. <
29/12/07
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