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Dopo 50 anni di attesa, indennizzati i thalidomidici, grazie ad IdV

di Antonio Borghesi

Nella nuova finanziaria è previsto, grazie a un emendamento di cui sono primo firmatario, un indennizzosotto forma di assegno vitalizio mensile, per i thalidomidici. Si tratta di persone con varie disabilità soprattutto agli arti (dismelie, amelie, etc.), causate dall'assunzione durante la gravidanza delle madri del principio attivo “talidomide”, venduto in Italia ufficialmente dal 1959 al 1962.
Dopo 50 anni di sofferenze di questi soggetti e delle loro famiglie, è finalmente riconosciuto ad essi un giusto indennizzo. Quel farmaco era stato introdotto sul mercato tedesco, con il nome di Contergan, da un’industria farmaceutica, che ne aveva curato la diffusione in diversi altri Paesi, disseminando, così, in ciascuno la sventura dei bambini deformi e la disperazione delle famiglie: 6.000 nella Germania Occidentale, 400 in Gran Bretagna, 100 in Svezia e molti altri altrove, per un totale compreso, secondo caute stime, tra 8.000 e 10.000 casi. In Svezia, grazie a vigorose pressioni esercitate dalla stampa e dall’opinione pubblica, l’industria produttrice di specialità medicinali contenenti talidomide è stata indotta a versare, per ogni bimbo colpito dagli effetti del farmaco, una rendita annua. Così in Gran Bretagna ed in Germania. Tutto ciò non è bastato a restituire quanto è stato tolto alla vita di un bambino, né a concedere assoluzioni alla responsabilità dell’intero sistema. Ma certamente è servito ad alleviare le sofferenze degli interessati e delle loro famiglie. Ma in Italia, nulla di ciò era sin qui avvenuto. Il 29 febbraio 2007 avevo presentato un disegno di legge, che in sede di Legge finanziaria il Gruppo parlamentare di Italia dei Valori ha fatto suo e che si è tradotto in un emendamento, a mia firma, accolto in Commissione Bilancio e successivamente approvato da entrambi i rami del Parlamento. Ora è legge dello Stato e lo stanziamento previsto è di 40 milioni di euro per il 2008 e di 5 milioni per gli anni successivi. Sono molto orgoglioso di essere stato lo strumento, e con me Italia dei Valori, per rendere finalmente giustizia a persone e famiglie che hanno tanto sofferto.

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