… a quanti sono in mala fede.
Fare informazione tra Camera e Senato, è stato faticoso. Una anno faticosissimo. Ma la speranza di poter arrivare alla gente offrendo la miglior informazione possibile, ci ha spinto e ci conforta a continuare.
Questo è stato lo scopo principe. Mi scuso se non ho saputo ancora raggiungere questo risultato.
E’ tempo di auguri, di buoni auspici e la polemica la dobbiamo lasciare da una parte. Il mio pensiero va a quelle mamme, una volta ragazze ed oggi nonne che hanno popolato le terre straniere in tutti i passaggi della migrazione italiana. A quelle col grembiule stretto in vita e le mani cotte dai fornelli. A quelle che hanno saputo piangere in silenzio ed offrire il supporto, il coraggio ai loro uomini troppo spesso vessati dalla vita e sfruttati dal padrone. Va alle loro mani sapienti che hanno saputo gestire con amore ed oculatezza le risorse che quelle terre non sempre generosamente hanno saputo offrire. A tutte le volte che hanno impastato un dolce, a tutte le volte che hanno fatto girare il matterello su di un tavolo di marmo. A loro, ai loro figli, oggi padri e domani nonni, va l’augurio più sincero, la riconoscenza per una lezione di vita ancora oggi valida, il ringraziamento di essere vissuti e di aver fatto sentire la loro presenza. Mi riferisco a tutte le donne delle comunità degli italiani all’estero.
Alle loro famiglie, ai loro figli ed ai figli dei loro figli.
Intorno a voi, agli italiani cosiddetti “all’estero” si sono imbastite e si imbastiscono continue speculazioni quasi come se doveste ancora dare di conto a quanti detraggono sul vostro esempio, l’eccellenza e la volontà di vivere una vita onesta di lavoro, di sacrifici, dignitosa.
A tutte quelle dell’Europa ma soprattutto dell’America Latina che non sono più tornate in Italia, a quelle che ci hanno lasciato con la foto dei parenti sotto il cuscino, a quelle tradite dal costo di un biglietto aereo sempre ogni anno troppo più caro. Auguri alle nonne sagge e sconvolte dal cambiamento della vita, dei costumi, delle tradizioni e dalla lingua troppo difficile ed incomprensibile.
Tanti auguri veri, quelli che portano bene, fatti con il cuore. Di voi tutte ne faccio una sola e me la scelgo come mamma mia dato che quella che mi partorì mi ha lasciato troppo presto.
Vostro
Salvatore Viglia
Il 28 dicembre vi aspettiamo per continuare la nostra e vostra opera d'informazione…