La proposta di legge del Centro studi Lazzati sul divieto assoluto di propaganda elettorale da parte dei clan mafiosi va discussa e approvata al più presto. Sono ormai più legislature che non ri riesce nello scopo. in questa legislatura la proposta di legge è stata firmata da diversi parlamentari ( Laratta, Angela Napoli, Nicodemo Oliverio, e almeno altri 100) dei vari gruppi parlamentari. le condizioni sono più che buone. MOlte istituzioni locali hanno approvato mozioni e ordini del giorno a sostegno della proposta di legge; così come personalità della vita istituzionale e commentatori autorevoli. ORa occorre che con la ripresa dell' attività parlamentare, la Pdl 'Lazzati' venga messa in discussione nelle competenti commissioni.
La corruzione, la criminalità e il malaffare stanno minando la Calabria dal di dentro, la stanno fortemente condizionando ed umiliando più di quanto non abbiano fatto la mafia e la camorra in altre regioni del Mezzogiorno. Le radici della 'ndrangheta si fanno sempre piu' profonde, mentre i suoi tentacoli penetrano nelle istituzioni, raggiungendo livelli sempre piu' alti.
Prima ci libereremo da questa morsa asfissiante, prima la Calabria potrà cominciare a respirare e a progredire.
Criminalità organizzata, malaffare e corruzione devono essere combattuti con ogni mezzo; occorre soprattutto, per battere la criminalità, una forte spinta morale che parta dal basso, coinvolga i partiti e le istituzioni, provochi una stagione di cambiamento e di rinnovamento: tutti i partiti, di destra e di sinistra, devono sbattere la porta in faccia a quanti tentano di penetrare al loro interno. Ed è per questo che proprio i parlamentari calabresi e meridionali piu' in generale devono sostenere con determinazione la proposta di legge Lazzati (ferma da due legislature alla Camera) per impedire alle famiglie mafiose di eleggere nelle istituzioni i loro diretti o indiretti portavoce (pena la decadenza immediata degli eletti).
Basta con il sostegno elettorale della criminalità ai candidati, basta con le zone grigie che soffocano la democrazia e limitano sempre di piu' la libertà in Calabria.