Site icon archivio di politicamentecorretto.com

Visita a Ginevra dell’On. Razzi

Il 15 dicembre 2007 l’On. Antonio Razzi ha fatto visita a Ginevra, per partecipare ad una Conferenza sull’emigrazione.

Saverio D’Auria, Coordinatore dell’Italia dei Valori a Ginevra, dopo un breve saluto alla platea, ha ringraziato l’On. Razzi per la visita.

Il Deputato italiano eletto nella Circoscrizione Estero, dopo aver salutato i presenti, nel suo discorso d’apertura ha espresso riconoscenza al Console Generale d’Italia in Ginevra, Domenico Pedata, e agli organizzatori, per le numerose attività culturali che si sono svolte nel Cantone, in occasione della VII Settimana della Lingua italiana nel Mondo.

Il dibattito ha preso inizio con la domanda di Luciano Gatto, Presidente delle ACLI per la Svizzera Romanda, che è stata diverse volte al centro dei dibattiti in Italia: perché i ricercatori italiani fuggono dal nostro Paese? I motivi sono tanti – ha risposto l’On. Razzi – In Italia non ci sono le strutture adatte e di conseguenza, i nostri “ cervelloni ” espatriano.

Gli italiani che lavorano al CERN di Ginevra si distinguono egregiamente nel portare alto il nome del nostro Paese nel mondo.

L’On. Razzi ha proseguito su quello che è stato fatto recentemente per l’avvicinamento con i parenti degli ex emigrati anziani rimasti soli in Italia.

Il Governo – ha spiegato l’On. Razzi – si è impegnato, tramite accordi bilaterali con le altre nazioni, a facilitare tale processo.

A Berna si allestiranno 3 piani di una struttura per anziani destinata ai nostri connazionali che ne faranno richiesta.

Nel corso della conferenza, si è accesa un’accalorata discussione, scaturita da alcune domande poste dal Presidente del Com.It.Es, Francesco Celia, e da Giovanni Paggi, membro dello stesso organo, sulla rete consolare e sul ruolo attuale del C.G.I.E. (Comitato Generale degli Italiani all’Estero).

Nel suo intervento il Presidente del ComItEs Francesco Celia, fra l’altro, ha fatto presente all’Onorevole Razzi che per capire le esigenze più importanti della collettività italiana in Svizzera sarebbe auspicabile che l’Onorevole partecipasse più assiduamente alle riunioni dell’Intercomites, dove è regolarmente assente e dove è regolarmente invitato come tutti i parlamentari eletti nella circoscrizione europea, soprattutto adesso che si sta preparando un’importante ristrutturazione della rete consolare in Svizzera.

L’On. Razzi ha ribadito la sua convinzione sull’opportunità della soppressione di questo organo attualmente inutile, dopo l’entrata in vigore della legge elettorale che ha permesso agli Italiani all’Estero di votare ed essere rappresentati da 12 Deputati e 6 Senatori.

Ha continuato, dicendo che si parla tanto dei costi della politica e che i finanziamenti stanziati per i 94 rappresentanti del C.G.I.E., dopo la sua auspicata soppressione, potranno essere destinati ad incrementare i finanziamenti ai Com.It.Es ed agli Intercomites.

Il dibattito si è poi spostato sul futuro dei Corsi di Lingua e Cultura Italiana.

Il Prof. Rainer Cremonte, delle ACLI, ha ricordato che negli ultimi 20 anni si è drasticamente ridotto il monte ore di lezioni, passati da 4 a 2 settimanali, e la presenza degli insegnanti di ruolo provenienti dall’Italia.

Il Prof. Cremonte ha sottolineato la necessità di riformare la legge 153, allo scopo di fare un salto di qualità nell’insegnamento dell’italiano rivolto ai figli dei nostri connazionali.

L’On. Razzi ha risposto che in Svizzera, in quattro anni, sono stati stanziati agli Enti gestori 21 milioni di Euro e, nel 2008, 5,5 milioni, ed ha espresso la convinzione che i Corsi all’estero debbano rimanere di competenza statale e che, conseguentemente, lo Stato Italiano debba provvedere alla formulazione di una legge giusta e vigilare sull’utilizzo ottimale dei contributi, evitando ogni spreco.

Il Console Generale Domenico Pedata ha difeso la professionalità del C.A.E., l’Ente gestore di Ginevra, che grazie alla competenza espressa in questi ultimi anni ha aperto Corsi anche nelle scuole svizzere, promuovendo la Certificazione C.I.L.S. dell’Università di Siena.

Ha inoltre affermato che oggi la realtà dei Corsi è diversa da quando sono stati istituiti, perchè l’utenza è molto più avanzata nelle lingue e di conseguenza i Corsi, così come sono organizzati, non corrispondono alle esigenze degli italiani.

Si dovrebbero creare corsi dopo la scuola media, anche con Lettori d’italiano provenienti dall’Italia, per consentire alla lingua italiana di affermarsi come lingua di riferimento.

Il Console Generale, Domenico Pedata, ha concluso il suo intervento ringraziando l’On.

Razzi per la sua presenza frequente a Ginevra.

Carmelo Vaccaro

Exit mobile version