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Una lezione Speciale

di Antonella Rebuzzi

Prodi annuncia il ricorso al Consiglio di Stato come excamotage per salvare l'immagine, ma Speciale lo precede, e si dimette. La sentenza del Tar gli ha dato soddisfazione, l'onore è salvo, non gli preme scardinare gli equilibri, spodestando il successore, quando probabilmente i rapporti con il governo sono irreversibilmente incrinati.

Prendiamo ad esempio questa vicenda, non più per chiedere dimissioni o chiarimenti che consideriamo superati; ma soltanto per farne materia di insegnamento. Perchè è questo che pensiamo che manchi nel nostro Paese: la cultura del servizio.

Speciale si considera al servizio dello Stato, uno Stato che non vede più come garante del diritto. E scrive a Napolitano, con rispetto e consapevolezza del ruolo, per consegnare le dimissioni, ma anche per affermare in poche righe la sua distanza dall'attuale esecutivo.

Diventa inutile a questo punto un procedimento tortuoso che gli italiani non capirebbero, perchè, oltre il colore politico, è chiaro a tutti quanto la faccenda sia stata diseducativa e inquinante per la nazione. Analisi e riflessione inducono ad archiviare il caso politico, senza però dimenticare il risvolto morale.

La politica non deve essere potere, ma servizio. I politici sono servitori dello Stato e del Paese tutto, non della sola parte che li ha votati: se si cominciasse da qui, forse non resterebbero inascoltati presso questa maggioranza i nostri appelli al miglioramento delle condizioni degli italiani all'estero e ad una più trasparente gestione delle ( poche ) risorse.

Una nuova riforma elettorale non serve, o almeno non serve a cambiare la politica, nel merito e nel metodo. Prima deve cambiare la cultura collettiva, quella dei valori e delle scelte che ogni giorno di più scadono verso il fatuo e il cinismo. Cominciando dalla famiglia e dalla scuola: da lì si parta, se si vuole arrivare a una società virtuosa e a una politica di crescita e di sviluppo per il Paese.

Antonella Rebuzzi

Ufficio Stampa Sen.Antonella Rebuzzi
senatrice@italiachiamaitalia.com

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