Anche dalla parte dei padroncini

E’ evidente che lo sciopero dei TIR ha messo in tre giorni in ginocchio il paese causando criticabili danni e disagi, ma pochi sanno che da DIECI MESI il governo non rispondeva alle richieste della categoria che il 19 novembre – preannunciando lo sciopero – aveva presentato una serie di richieste rimaste del tutto inevase. Non solo, a sciopero già iniziato e quando è stato costretto alla trattativa, l’ineffabile ministro Alessandro Bianchi (il “compagno” che mostra il suo splendido e borghesissimo salotto alle riviste patinate…) ha ammesso “di non aver neppure letto” le richieste degli scioperanti e poi se n’è andato lasciando a trattare il sottosegretario Letta. Peccato che questo eccellentissimo ministro esponente del partito comunista “doc” (con i miliardi in saccoccia e decine di consulenti assunti a nostre spese) non abbia mai passato qualche ora della sua vita a bordo di un TIR facendo la dura vita di un “padroncino” sfiancato dalla fatica, oggetto di una concorrenza senza freni e senza controlli dall’est europeo. Il ministro Bianchi che gira in auto blu non sa cosa voglia dire un aumento del 23% in un anno del prezzo del gasolio CHE HA PORTATO LO STATO A GUADAGNARE MOLTO DI PIU’ SU ACCISE ED IVA. Tutto perché i camionisti (come i farmacisti, i dirigenti, gli artigiani, i commercianti, i ricercatori, i liberi professionisti ecc.ecc.) sono categorie che il governo non sopporta, non considera e quindi disprezza. Personalmente ho chiesto le dimissioni del ministro Bianchi per manifesta incapacità politica perché è proprio lui, con la sua indolenza e strafottenza, il vero responsabile dello sciopero!

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