La violenza sulle donne

La violenza domestica.
Donne comprate e vendute.

La violenza domestica comprende tutti quegli abusi che avvengono in casa o nel contesto familiare.

È la forma di violenza sulle donne più diffusa nel mondo. Donne di ogni classe sociale, razza, religione ed età subiscono terribili abusi da parte degli uomini con i quali condividono le loro vite. La violenza domestica rappresenta una violazione del diritto delle donne all'integrità fisica e psicologica e si manifesta in varie forme: abusi fisici e psicologici, atti di violenza o tortura, stupro coniugale, incesto, matrimoni forzati o prematuri, crimini d’onore.

Almeno il 20% delle donne, a livello mondiale, ha subito abusi fisici e violenze sessuali.

“In nome dell’onore”
Donne e ragazze di ogni età vengono aggredite per motivi d’onore in paesi di ogni parte del mondo.

I “crimini d'onore” includono la tortura, lo sfregio permanente del viso con acido, l'omicidio. Si registrano numerosi casi in paesi del Medio Oriente, dell’Asia meridionale e dell’America Latina. Stimare il fenomeno è tuttavia molto difficile poiché la maggior parte dei casi non vengono denunciati, sia per paura di ritorsioni, sia perché spesso le autorità tollerano o addirittura giustificano questi atti criminali. Nel 1999 in Pakistan più di 1.000 donne sono state vittime di “crimini d’onore”, culminati in molti casi nell’omicidio. Fra i paesi più colpiti vi sono anche Bangladesh, Iraq, Giordania e Turchia.

Abusi e maltrattamenti sulle lavoratrici domestiche
In molti paesi le lavoratrici domestiche, generalmente di nazionalità straniera, sono maltrattate dai loro datori di lavoro. Molte di esse, derubate dei loro documenti, sono costrette a vivere in condizioni di lavoro forzato. Spesso si tratta di donne immigrate clandestinamente o vittime del traffico a scopo sessuale e che non hanno alcuna possibilità di tutela legale. Il fenomeno è gravissimo, ad esempio, in Arabia Saudita, dove usualmente le collaboratrici domestiche vivono in una condizione di prigionia, confinate e relegate nella casa in cui lavorano e in cui subiscono vari tipi di violenze.
La violenza nella comunità
Donne comprate e vendute
Il traffico di esseri umani è la terza più grande fonte di profitto del crimine organizzato internazionale, dopo la droga e le armi, con un guadagno annuale di miliardi di dollari. Le donne vittime della tratta, avviate al mercato della prostituzione sarebbero, nella sola Europa occidentale, 500.000. Per combattere questa forma di violenza è necessario individuare e punire i responsabili, colpire le organizzazioni criminali internazionali, proteggere le donne in quanto vittime e testimoni, intraprendere adeguati programmi di formazione del personale statale, predisporre luoghi di accoglienza per le vittime della tratta, fornire loro assistenza legale, psicologica e medica e garantire a chiunque la possibilità di inoltrare richiesta di asilo.

Le mutilazioni genitali femminili
Le mutilazioni genitali femminili sono una delle più sistematiche e diffuse violazioni dei diritti umani alla quali sono sottoposte le donne nel mondo. Secondo stime delle Nazioni Unite, circa 120 milioni di ragazze sono vittime ogni anno di tali pratiche. In molti paesi africani questa forma di violenza colpisce la stragrande maggioranza delle donne, ma essa viene praticata anche in alcune zone della penisola arabica e dell'Indonesia ed è diffusa all'interno delle comunità immigrate in Europa, America e Oceania. Innumerevoli donne muoiono ogni anno a causa di queste pratiche.
La violenza da parte di attori statali
Abusi nei conflitti armati
Nelle situazioni di guerra e di conflitto interno le donne sono esposte, come e più di altre categorie di persone, a sistematiche violazioni dei loro diritti.

La violenza sulle donne non è un evento accidentale della guerra, è un’arma bellica usata per molteplici propositi: spargere terrore, destabilizzare la società e annientarne la resistenza, premiare i soldati, estorcere informazioni. Nella maggior parte delle situazioni di cui si è occupata, Amnesty International ha accertato che le forze in conflitto hanno usato violenza sulle donne per diversi di questi propositi. Nelle situazioni di conflitto armato inoltre, le donne soffrono in modo particolare a causa degli attacchi indiscriminati portati dalle forze armate, militari e paramilitari, nei confronti della popolazione civile.
Torture in detenzione
Amnesty International ha denunciato innumerevoli casi di tortura o trattamento crudele nei confronti di donne in stato di detenzione da parte di ufficiali di polizia, guardie carcerarie, soldati e altri rappresentanti delle istituzioni. Vengono picchiate, sottoposte a elettroshock, esecuzioni simulate e minacce di morte, privazione del sonno e privazione sensoriale.

Negli ultimi tre anni Amnesty International ha documentato casi del genere verificatisi in decine di paesi tra cui Arabia Saudita, Bangladesh, Cina, Ecuador, Egitto, Filippine, Francia, India, Israele e Territori Occupati, Italia, Kenya, Libano, Nepal, Pakistan, Repubblica Democratica del Congo, Russia, Spagna, Sri Lanka, Stati Uniti d’America, Sudan, Tagikistan e Turchia(LPG))

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