di Angelo Antonio Messina
I San Sebastiano a confronto da grandi musei del mondo
A Genova per celebrare il culto della bellezza.
Guido Reni(1575-1642) tra i maestri italiani che ha lavorato a Roma, punto di riferimento più favorevole per abbracciare lo splendido panorama della pittura nei paesi di confessione cattolica, senza dubbio il più celebre, dopo vari tentennamenti aderì alla scuola di Carracci. Guido come presero a chiamarlo utilizzando solo il nome, proprio come Michelangelo, Raffaello o Tiziano, tanto ne era acclarata la fama, è stato uno dei protagonisti della storia dell'arte europea. L’arte in quel periodo era giunta ad un livello di sviluppo tale che il fermento, le contaminazioni, gli accostamenti, creavano al panorama dell’arte e agli artisti forti dubbi, come anche nei critici; tante furono le polemiche, al punto che molti maestri si trovarono inevitabilmente di fronte alla necessità di scegliersi un proprio metodo. Sono i grandi maestri che hanno aperto uno spiraglio su un mondo di purezza e bellezza. La grazia, la bellezza, l’idealizzazione, l’abbellimento della natura secondo i canoni dell’arte classica, misteriose innocenze e solennità, fortemente volute si devono appunto a Carracci e Reni e a quanti seguirono il programma rivoluzionario dell’idealizzazione . In quel periodo il nome di Guido Reni fu accostato a quello di Raffaello, e chi approfondisce la conoscenza lo può scoprire.
Oscar Wilde, nel XIX secolo, vedendo proprio il San Sebastiano di Guido Reni di Genova, ne cominciò a decretare una nuova fortuna che continua fino ad oggi passando attraverso la letteratura (D'Annunzio e Mishima), il cinema (Jarman e Defurne) e altre forme di comunicazione visiva come la fotografia e la danza.
Genova ha un sottile legame con la vicenda artistica di Guido Reni. Oltre alla pala dell’Assunta (1616), più o meno allo stesso anno è ricondotto un altro capolavoro dell’artista che oggi appartiene ai Musei di Strada Nuova: il San Sebastiano, un modello di altissima qualità, chiaramente esplicativo del suo intento di celebrare il culto della bellezza, oltre che raccontare il contenuto morale del soggetto, e destinato a una grande fortuna in campo artistico e letterario.
Evento straordinario per la prima volta al pubblico, un prezioso insieme del martirio di San Sebastiano.
Per la prima volta a confronto, fino al 20 gennaio 2008 a Palazzo Rosso di Genova, in via straordinaria, cinque degli otto dipinti realizzati da Guido Reni e raffiguranti San Sebastiano, provenienti da alcuni tra i più importanti musei del mondo.
Un confronto diretto tra le opere, che tanto clamore e dubbi hanno suscitato nei critici circa una precisa iconografia, e proporre ulteriori e diverse riflessioni sulle relazioni tra immagine e realtà, tra l’ambiente e la sua percezione per…..
Nell'ambito della ricerca storica , ogni opera, ai dubbi che aveva suscitato, sarà corredata di documentazione; inoltre la sezione delle schede dei lavori o interventi di restauri, e la sezione degli apparati video biobliografici. Le schede comprendono oltre alla descrizione didascalica, dichiarazioni e documentazione relativa a dettagli sulle singole opere. L’apparato iconografico riproduce fotografie della ‘vita’ delle opere esposte attraverso le loro diverse installazioni in musei e nelle gallerie nel corso del tempo.
Il progetto della mostra, partito da Genova, ha ottenuto il consenso di altri tre musei interessati, il Prado di Madrid, i Capitolini di Roma, il Museo de Arte de Ponce di Porto Rico (mentre per ragioni conservative non è stato reso possibile il prestito da parte del Louvre) e un’adesione entusiastica da parte della Dulwich Picture Gallery di Londra – la più antica collezione pubblica della Gran Bretagna – che si è offerta di condividere in partenariato l’iniziativa e di ospitare la mostra alla conclusione dell’edizione genovese di Palazzo Rosso.
Accompagna la mostra il catalogo edito da Silvana Editoriale, curato da Piero Boccardo, Direttore dei Musei di Strada Nuova, e Xavier Salomon, Chief Curator del museo londinese, oltre a contenere saggi sulle vicende e sulla fortuna iconografica di San Sebastiano (Karim Ressouni-Demigneux), sulla traiettoria dell'arte di Reni negli anni dieci del Seicento (Andrea Emiliani), sul ruolo di San Sebastiano nell'opera del pittore bolognese e sulla questione dell'-originale- e della bottega (Richard Spear), e sui diretti rapporti di Reni con la committenza genovese (Piero Boccardo), raccoglie le schede dei sette dipinti presi in considerazione (compreso quello del Louvre) redatte dai conservatori dei diversi musei, ed e' stampato da Silvana Editoriale.(2righe.com)
Il tormento e l'estasi. Guido Reni
dal 5/10/2007 al 20/01/2008
Musei di Strada Nuova – PalazzoRosso
via Garibaldi, 18 – Genova