SEM BENELLI

Vita di un poeta: dai trionfi internazionali alla persecuzione fascista in un ponderoso saggio storico-biografico di Sandro Antonini pubblicato di recente da De Ferrari

Questo lavoro, in Italia unico nel suo genere, è dedicato nel 130° anniversario della nascita alla figura di Sem Benelli, poeta e drammaturgo che conobbe uno straordinario successo nei primi cinquant’anni del Novecento e che oggi è caduto in un ingiusto oblio. La sua notevole esistenza, svoltasi sempre ai massimi livelli, principiò a Prato, in Toscana, nel 1877 e si concluse a Zoagli, in Liguria, nl 1949. Non è sbagliato sostenere che l’autore della famosissima Cena delle beffe visse da protagonista i momenti cruciali della storia nazionale. Anzi, il libro rappresenta l’occasione, attraverso i modi di agire di un poeta, per ripercorrerli. Volontario in due guerre, decorato al valore, dal 1924, dopo il delitto Matteotti, con la costituzione della “Lega Italica” ingaggiò la sua personale battaglia contro il fascismo, che ne segnò il resto della vita.
Fu tra i pochi che non accettarono di sottomettersi, in un mondo che sembrò avere eletto il conformismo a regola irrinunciabile. Non solo, ma ancora attraverso Benelli si è indagato il rapporto, spesso ambiguo, che si instaurò tra il fascismo e il mondo della cultura. Una ambiguità, a dire il vero, a «binario doppio» e a doppia acquiescenza, che ebbe il suo fulcro nel Ministero della cultura popolare e nelle creazioni volute dal regime: l’Accademia d’Italia, Cinecittà, la Direzione generale del teatro, le riviste, citandone qualcuna che con Benelli ebbe a che fare.(ADL)

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