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Onorevole Donatella Poretti Rosa nel pugno

STAMINALI CORDONE OMBELICALI. FINANZIARIA: XII COMMISSIONE AUTORIZZA LA RACCOLTA AUTOLOGA

Intervento dell'on Donatella Poretti parlamentare radicale della Rosa nel Pugno, segretaria della Commissione Affari Sociali

Oggi in commissione Affari Sociali e' stato votato all'unanimita' con parere favorevole del governo e del relatore, Giovanni Burtone, l'emendamento all’articolo 75 della legge Finanziaria che ho presentato insieme ad altri colleghi (1) per: “autorizzare la raccolta autologa del cordone ombelicale da parte di strutture pubbliche o private, accreditate e convenzionate con il Centro Nazionale Trapianti, d’intesa con il Centro Nazionale Sangue”. Secondo quanto previsto nell'emendamento: “la raccolta avviene senza oneri per il Servizio Sanitario Nazionale e previo consenso alla donazione del cordone per uso eterologo in caso di richiesta da parte di paziente compatibile. Il Centro Nazionale Trapianti provvedera' alla gestione del registro internazionale e alla distribuzione delle cellule staminali cordonali per trapianto, secondo modalita' definite da apposito regolamento, da emanarsi entro 6 mesi dalla entrata in vigore della Finanziaria”.
Ora l'emendamento dovra' passare il vaglio della V Commissione (Bilancio e Tesoro) ma sono fiduciosa visto che tale provvedimento ha trovato parere favorevole del Governo e della commissione competente.
Si e' quindi rotto il muro che il ministro della Sanita', ereditando la circolare del suo predecessore Sirchia, aveva eretto contro l'uso autologo delle staminali del proprio cordone se non portandolo all'estero, e si e' rotto il muro contro le banche “cattive” private contrapponendole alle “buone” del servizio pubblico (poche e malfunzionanti).

(1) Dorina Bianchi (Partito Democratico-Ulivo), Marco Calgaro (Partito Democratico- Ulivo), Domenico Di Virgilio (Forza Italia), Tommaso Pellegrino (Verdi), Roberto Ulivi (Alleanza Nazionale)

VACCINO ANTI-HIV. FINANZIAMENTI POCO CHIARI E EFFETTI COLLATERALI. PERCHE' CONTINUARE? INTERROGAZIONE AI MINISTRI COMPETENTI

Intervento dell'on Donatella Poretti parlamentare radicale della Rosa nel Pugno, segretaria della Commissione Affari Sociali e membro della giunta dell'Associazione Coscioni

Nel 2003 l’Istituto Superiore di Sanità (ISS) decideva di sperimentare sull’uomo un vaccino anti-AIDS basato sulla proteina ricombinante HIV-1 TAT. Due anni dopo l’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) incaricata dell’ispezione sugli studi clinici svolti, dichiarava di aver riscontrato 7 deviazioni critiche e 3 deviazioni maggiori, tutte di competenza del promotore della sperimentazione, ossia l’ISS. Il verbale dell'AIFA informava che la sperimentazione non aveva raggiunto gli obiettivi preposti e sui rischi nel continuarla. Alcuni professori, tra cui Fernando Aiuti, immunologo all’Università La Sapienza nonché membro dell’équipe di sperimentatori del vaccino in questione, scrissero tra gli altri al prof. Enrico Garaci (Presidente dell’ISS), alla dott.sa Barbara Ensoli direttrice del reparto AIDS dell’ISS e responsabile della sperimentazione e al dott. Nello Martini (Direttore generale dell’AIFA) per riportare l'attenzione su quanto detto dall'AIFA e per sapere quale comitato etico avrebbe autorizzato il passaggio alla fase II della sperimentazione, prevista in Sud Africa. La dott.sa Ensoli, non rispondendo alle domande del prof Aiuti e andando contro quanto dichiarato dall'AIFA, sostenne invece che gli obiettivi della sperimentazione erano stati raggiunti e che sarebbe stato giusto andare avanti nella sperimentazione. Per questo l’ISS autorizzo' a passare alla fase II della sperimentazione in Sud Africa.
Ma proprio lo scorso 22 novembre un articolo del settimanale l'Espresso riporta la notizia che secondo lo stesso scopritore del virus dell’AIDS, Robert Gallo, la Tat attiva usata dall’ISS sarebbe potenzialmente tossica. Inoltre, nell'articolo si denuncia che i risultati della sperimentazione non sono mai stati pubblicati su una rivista di rilievo scientifico internazionale e che si sarebbero verificati effetti collaterali gravissimi quali un caso di paresi facciale e un altro problema muscolare importante.
A queste notizie si aggiungono quelle sui finanziamenti: secondo varie fonti, tra cui la prestigiosa rivista scientifica Science (vol. 317 del 10 agosto 2007): in tutto sarebbero stati stanziati dal Governo italiano 52 milioni di euro, di cui 21 dal Ministero della Sanita' per la sperimentazione in Italia e 31 per un programma generale contro l’AIDS in Sud Africa. Nessuno dei due fondi e' stato sottoposto al sistema di “peer-review” che prevede la valutazione dei progetti da parte di referees/revisori anonimi, competenti nella materia scientifica dei progetto e indipendenti dal proponente del progetto stesso. La replica e' arrivata il 18 novembre scorso: Enrico Garaci, presidente dell'ISS, dalla pagine del quotidiano IlSole24Ore, ha ricordato come i soldi stanziati finora per portare avanti la sperimentazione vaccinale di fase II in Italia e in Sudafrica sono 37 milioni di euro e non 52.
Per fare luce su questa vicenda, insieme ad alcuni colleghi (1), ho rivolto al ministro della Salute e degli Esteri un'interrogazione elaborata insieme all'Associazione Coscioni per sapere se i ministri interpellati non ritengano opportuno spiegare, nel rispetto del principio di trasparenza ed equita', questa vicenda, illustrando i motivi per cui si sta portando avanti tale sperimentazione nonostante da piu' parti se ne sia denunciato la pericolosita'.

(1) Marco Beltrandi, Sergio D'Elia, Bruno Mellano, Maurizio Turco

il testo dell'interrogazione:

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