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Centrale nucleare in Albania: allarme in Grecia

di Angelo Saracini

Il timore che l'Albania possa costruire una centrale nucleare al confine con il territorio greco, nei pressi di Durazzo, ha messo in allarme la Grecia, che teme così di essere accerchiato da altre centinaia di centrali costruite da Paesi vicini.
Con il titolo “L'Albania pianifica la costruzione di una Centrale Nucleare”, il giornale greco “To Ethnos” diventa il secondo giornale più venduto dopo “Eleftherotipia”, che da oltre dieci giorni pubblica diverse relazioni sulla costruzione della centrale nucleare in Albania. Le prime notizie sono state lanciate circa due settimane fa, dall'Agenzia di stampa greca ANA, in seguito alla dichiarazione del Premier albanese Sali Berisha, affermando che “sulla sua scrivania tavolo era giunta un'offerta da parte di una società francese, per la costruzione di una centrale nucleare a Durazzo”. Anzi, secondo le fonti sarebbero coinvolte più di una società come controparte, tale che esiste il reale rischio che l'Albania decida di costruire più di una centrale lungo i confini con la Grecia. “Così, la Grecia si trova accerchiata e sotto rischio nucleare”, conclude To Ethnos, ricordando l'esistenza di altri punti “rischiosi” in Turchia, Macedonia, Egitto, Bulgaria e Romania. “Il Primo ministro Berisha ha mostrato un grande interesse – continua il quotidiano Ethnos – e il governo albanese ha persino scelto il luogo in cui costruirà la centrale, a soli 100 chilometri di distanza dal confine greco-albanese”. Le argomentazioni più convincenti sollevate da Berisha, secondo la Grecia, è che l'Albania, ancor prima di entrare in Europa, faccia parte del programma della Commissione Mondiale Nucleare, in modo che possa apprendere il “know-how” della costruzione e il funzionamento dei reattori. Occorre tuttavia sottolineare che l`Albania già da tanto tempo ha ammesso di aver preso in custodia le scorie “nucleari” degli altri paesi europei, trasformandosi in un “campo di immondizia nucleare” dei Balcani.
Le prime reazioni del popolo greco sono state soprattutto di stupore, tra l'altro comprensibile considerando l'ostilità da parte delle entità sovranazionali nei confronti di questo tipo di energia, che porta inquinamento radioattivo e materia prima per la costruzioni di arme di distruzione di massa. “Nonostante sia innegabile che l`industria nucleare si presenta come una soluzione per i problemi di inquinamento e così dei cambiamenti climatici, proprio perché non bruciano combustibili fossili, non bisogna dimenticare il grande costo sostenuto per la costruzione, la manutenzione e si tace sul “tallone d`Achille” di tali stazioni, quali lo spargimento e nel terreno sottostante dei residui nucleari”, – ha dichiarato per i media greci, Aleksanda Mesare, dirigente di Greenpeace. Preoccupazione per la costruzione della centrale nucleare in Albania è stata espressa anche dall`eurodeputato greco, Marilena Kopasuo, in seno alla Commissione Europea, che ha chiesto così se all'Unione Europea se era al corrente di simili piani per la costruzione di un altro reattore, in una regione che è già piena di fonti nucleari. “La distanza e i cambiamenti climatici sono fattori che giocano un ruolo importante nel rischio in caso di incidente nucleare – ha sottolineato Thanasis Geranios, professore di Fisica Nucleare dell` Università di Atene . “Si teme infatti che la presenta di un altro stabilimento all'interno della regione aumenterà ancora di più i rischi per la Grecia, nonché per il mare Adriatico, attraverso il quale verranno trasportati “i residui nucleari” : un naufragio come quello a cui abbiamo assistito nel Mar Nero distruggerebbe l`intero Mar Adriatico e Mar Jonio “, conclude Thanasis Geranios . Il giornale “Ethnos” cita anche il capo dell' Osservatorio Antinucleari del Mediterraneo, Thanasis Anapolitanos, secondo il quale, “tutta la regione sarebbe sottoposta ad un grave rischio”, in quanto “l`energia nucleare, con i suoi irrisolti problemi del funzionamento sicuro e della gestione delle scorie nucleari, per senza escludere il rischio di una catastrofe o di un incidente provocato da un colpo “ceco”, costituisce una grande minaccia per la vita, l`ambiente, la pace, e soprattutto per una situazione politica ancora molto instabile all'interno della Regione balcanica” .

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