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Storie italiane: Irene Pivetti bersaglio dei giornali esaltata da rai

di Antonio Sassone

Si avvia alla conclusione “Ballando sotto le stelle”, la trasmissione di Rai Uno condotta da Milly Carlucci, che vede pure la partecipazione di Irene Pivetti. E’ una sorta di reality per virtuosi delle piroette (tango, salsa, walzer, cha-cha-cha, tip-tap, rumba, mambo,eccetera, eccetera),qualche attore noto, molti sconosciuti, reduci da varie forme di spettacolo, giornalisti e presentatori televisivi, come Licia Colò e Iva Zazzaroni. I soliti giurati, che ormai compaiono dappertutto, sapientoni che hanno trovato un’altra professione: stare in tv, percepire un compenso e giudicare su qualsiasi cosa, che si tratti di un piatto di pasta o di un abito, di una barzelletta o di una canzone. Ma forse questa volta ha scelto la cosa meno adatta Irene Pivetti, personalità e ruoli complessi. In un precedente articolo a mia firma ci eravamo chiesti “chissà a quali evoluzioni ci farà assistere”.
Ecco: è “Una metamorfosi sorprendente”, per la giornalista Beatrice Bertuccioli (Carlino-Nazione-Giorno). E’ il giudizio della gente. Nelle prime esibizioni ha sfiorato l’eliminazione, ma si è salvata. Ed è andata avanti fino alle semifinali. Da quel momento compare in tutte le reti, nei dibattiti, da “L’Arena” in “Domenica In” a “Porta a porta” a dispensare giudizi, elargire critiche e massime. Non è infondato il sospetto che sarà proprio lei a vincere la gara e forse questo le aprirà le porte per la conduzione di qualche trasmissione, magari incominciando da “Uno Mattina” o simili. Irene – ricordano le cronache – ha pianto durante una prova. Si vede a occhio nudo che il ballo non è il suo forte. Ma è rimasta lì. I giurati si sono mostrati comprensivi, il pubblico ancora di più e generosamente l’ha premiata. Ma la stampa ha continuato a bersagliarla, ricordandole il passato e rievocando i passaggi da quel ruolo prestigioso di presidente della Camera dei Deputati a soli 31 anni agli altri via via meno esaltanti.
Su IL MESSAGGERO del 7 ottobre Marco Molendini, un attento cronista di spettacolo, ha scritto: “Momento di tv verità. Irene Pivetti, un fascio di muscoli (quanta palestra fa?) e di nervi, scoppia a piangere e fra le lacrime mormora: “mi sento rasoterra”. Deve avere una gran forza di volontà per aver resistito a tutto quello che ha combinato da quando non è più la presidentessa più giovane della Camera fasciata da tailleurini irreprensibili. Opinionista, similgiornalista, conduttrice di reality, difensore a distanza di Lele Mora. Il tutto accompagnato da sorprendenti mutazioni di look (compreso uno sconfinamento nel sadomaso). Capelli corti e brizzolati, per fare la ballerina ha sciolto le ultime riserve: sexy come una pin up, schiena nuda fino a sfiorar le natiche, cosce sempre in vista a raschiare il barile dell’antica pruderie che l’accompagnava ai tempi di Montecitorio”.
Il giornale romano aggiungeva: “Lei è molto femminile, si lasci andare”, la consiglia una giurata di Ballando sotto le stelle che evidentemente non ha capito il problema. Irene è negata per il ballo, le prova tutte mentre la canzone di Zucchero canta “accendi il diavolo in me”. La sfanga per un pelo, non viene eliminata e lei sfodera una frase eroica: “mi sento contenta come gli uomini primitivi che, dopo aver ammazzato il bisonte, danzavano davanti al fuoco”. La sua avventura su Rai Uno va avanti. Un po’ diverso il suo destino televisivo: il rischio che Irene capisca solo quando la sua dote sarà definitivamente consumata mentre, sconsolata, si troverà su una spiaggia dei Caraibi a mangiare cipolle davanti alle telecamere assieme al Malgoglio di turno”.
Non è la prima volta che Irene Pivetti attira su di sé critiche e aspri commenti. Già durante la presidenza della Camera le si attribuivano legami non chiari, non emersi alla luce del sole, con frange ultraconservatrici di cattolici. Si parlava di nuova Vandea. Ma nulla è stato dimostrato.

Irene Pivetti, ex terza carica dello Stato,
oggi giornalista e conduttrice televisiva

Dopo aver lasciato la “Lega Nord” e l’alta carica politica, ha fondato “L’Italia federale” ed è stata presidente dell’Udeur. Il suo matrimonio col giovane Alberto Brambilla fu snobbato dalla gente che conta. Le sue trasmissioni televisive sono state accolte con riserve (specie quella col transgender Platinette e il ciclo sulla chirurgia plastica) e non hanno entusiasmato il pubblico. Ha sfilato con particolari creazioni di moda. Ora è qui, a 44 anni, al ballo. La stampa la prende di mira. “Libero”, il quotidiano diretto da Vittorio Feltri, la coinvolge nel mazzo della “Casta”, cioè dei privilegi politici, rivelando che gode tuttora di un ufficio in Parlamento, di segretari e dell’auto blu. Lei ha precisato: non ho l’auto blu e di segretari ne ho soltanto uno (ma sembra che in realtà siano effettivamente quattro).
Mi si tratta così – si è lamentata – perché “sono un pesce piccolo”. Altri giornali, fra cui Il Resto del Carlino, hanno ripreso l’argomento. “L’hanno definita subrettina”. Chi l’ha detto “è un deficiente”, risponde lei. “Solo perché sono una donna. Fossi stato un maschio non si sarebbe permesso”. Lei balla e gli italiani, che ritengono l’esibizione disdicevole per una ex presidente della Camera, pagano -incalza la giornalista. La risposta è pronta: “E’ un commento da superficiale”. Forse era preferibile il silenzio. Incassare e basta. A forza di replicare, ha ammesso che per lei l’ufficio pubblico è necessario, perché deve tenere i contatti col mondo politico.
Ma è scesa in campo la Rai e domenica 14 Massimo Gilletti l’ha convocata per farle dire la sua sui famigerati “bamboccioni” di Padoa Schioppa, i giovani ultratrenntenni che non se ne vanno da casa. Un dibattito caldo e molto sfaccettato nel quale bisogna tener conto della disoccupazione e della precarietà, dell’allungamento della vita media, delle mutate condizioni sociali. Sorpresa finale: Gilletti, dopo aver elogiato più volte la Pivetti per suo “appeal”, anzi specificamente il “Sex appeal”, ha licenziato tutti e ha dedicato a Irene una servizio speciale, chiaramente inteso a rinfrescare la sua immagine e a procurarle simpatia presso il pubblico, in vista delle ulteriori prove di “Ballando sotto le stelle”, forse perché arrivi in finale e magari vinca. Non resta che farle gli auguri e auspicare che il premio dell’eventuale vittoria sia devoluto a istituzioni no-profit.
Certo rimarranno molti interrogativi. Se Irene Pivetti non fosse stata presidente della Camera, il salto al giornalismo e allo spettacolo non sarebbe stato così facile, né l’approdo davanti alle telecamere così rapido. Se si è allontanata dalla politica, perché continua ad avere un ufficio nel Palazzo? Che cosa si agita nella mente di Irene Pivetti? Esasperata voglia di rivincita, smania di apparire, sete di denaro, ambizione, concorrenzialità? O è solo una creatura del nostro tempo, cui la fortuna e le circostanze, gli appoggi altrui (leggi “Lega Nord” e Umberto Bossi) le sono venuti incontro troppo presto e ora vuol dimostrare a sé e agli altri che ha un valore tutto suo, che poteva arrivare ovunque per merito proprio? Difficile rispondere. Ma ancora una volta ci chiediamo: quali altri sorprese ci riserverà? Proviamo ad anticipare. Pubblicherà un libro? Quasi certamente.Farà teatro e quale tipo di teatro? Il teatro leggero, in veste di soubrette? Farà il reality, anche se oggi dice di no? Farà un calendario? C’è un solo ma: l’età. L’unico particolare che, forse, non è dalla sua parte. Ma non si può mai sapere.(ADL)

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