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Onorevole Guglielmo Picchi Forza Italia

“L’Italia continuerà ad avere una presenza nella capitale della Scozia Edimburgo. Siamo soddisfatti della decisione presa dal Viceministro Danieli e dalla Farnesina di riconsiderare la dislocazione geografica della presenza italiana nel Regno Unito con l’accorpamento del viceconsolato di Bedford e l’apertura di uno sportello consolare al suo posto e ringraziamo del grande contributo dato dalle forze sindacali, dall’Ambasciatore e dalle istituzioni per il raggiungimento di questo significativo risultato. La comunità italiana nel Regno unito è in continua crescita ed è assurdo che proprio qui si chiudesse un consolato strategicamente, politicamente ed economicamente importante come quello di Edimburgo”. Così Guglielmo Picchi, deputato di Forza italia commenta la decisione del Mae di mantenere il Consolato di Edimburgo e chiudere il viceconsolato di Bedford nel Regno Unito. “La Scozia è al centro di un grande fermento politico e di devolution da Londra che richiede una grande attenzione da parte del nostro paese. Noi siamo favorevoli ad una nuova dislocazione di consolati in Europa per riflettere nuove emigrazioni e nuove esigenze, tuttavia chiediamo al Governo che questo venga fatto con l’intento di valorizzare l’italia e gli italiani, in un ‘ottica di investimento e non di mero taglio di costi sulla base dell’indice pratiche per impiegato. A chi chiede un maggiore sforzo dell’opposizione diciamo che siamo pronti a partecipare ad un tavolo convocato dal Governo per discutere un libro bianco sulla presenza italiana all’estero nel quale far rientrare tutte le materie dal sociale al culturale dai servizi alla persona a quelli per le imprese, dal turismo alla promozione della lingua. Solo così sarà possibile canalizzare tutti gli investimenti che lo stato, le regioni e gli enti locali effettuano per supportare la loro presenza all’estero. Sarà infine necessario discutere se il modello di gestione dell’emigrazione fino ad oggi utilizzato sia stato valido o debba essere superato. Noi crediamo che sia superato e la riduzione dei finanziamenti ai patronati e la revisione della formazione professionale possa liberare risorse per investimenti mai visti fino ad oggi”:

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