Onorevole Donatella Poretti

CLASS ACTION: ACCANTONATO EMENDAMENTO, VERSO IL RITIRO? CONSIDERARE IL DIBATTITO IN CORSO ALLA CAMERA

Intervento dell'on Donatella Poretti parlamentare radicale della Rosa nel Pugno, segretaria della Commissione Affari Sociali

L'accantonamento al Senato dell'emendamento Manzione sulla class action e' un buon segnale che spero possa portare al suo ritiro definitivo. Sono d'accordo con il Ministro della Giustizia Mastella per quanto riguarda il metodo decisamente frettoloso di approvare uno strumento cosi' importante di tutela giuridica del cittadino e sulla mancanza di una macchina operativa per renderlo effettivamente attivo. Ma vorrei ricordare anche che la class action cosi' come passerebbe con questo emendamento sarebbe snaturata e di poca utilita'. L'accesso a questa sarebbe previsto, infatti, solo per i consumatori (1) e non per tutti i soggetti danneggiati da altri. Inoltre tutti i “consumatori” potrebbero arrivare alla class action solo passando per altre strutture (per esempio associazioni dei consumatori) scelte dallo stesso Governo.
La class action proposta potra' essere adita solo dalle associazioni di consumatori finanziate dallo Stato e da altre associazioni e soggetti che il ministero dovra' successivamente stabilire. Questo in dispregio all'art. 24 della Costituzione (il diritto del singolo cittadino ad agire in giudizio per la tutela dei propri diritti ed interessi), articolo che viene richiamato nell'emendamento Manzione ma solo per buttare fumo negli occhi e ribadire che quel testo viola la Costituzione. Inoltre, in questa class action, a sentenza positiva, per avere il rimborso ogni singolo deve intentare a sua volta un'azione di risarcimento (e ci potrebbero volere forse venti anni per avere un rimborso tra class action e causa individuale successiva).
Oltre al merito, e' anche scorretto il metodo: in Commissione Giustizia alla Camera oggi dovrebbe iniziare la sede referente su un testo unico, frutto di quasi un anno di lavoro della commissione e della mediazione tra le proposte all'esame che si dividono in due filoni. Uno fa capo al ddl Bersani sul quale e' ricalcato l'emendamento Manzione, l'altro fa riferimento ad una pdl a mia prima firma e ad altre simili (2). Secondo queste pdl chiunque puo' adire la class action e il giudice decide se accettarla. I rimborsi sono automatici a fine sentenza, anche per chi, non presente in giudizio, abbia ricevuto un danno dall'illegalita' sanzionata. Inoltre, sono previste regole precise per tutte le fasi processuali –cosa totalmente assente dal progetto governativo, per cui si presuppone un ulteriore normazione.
Se l'emendamento Manzione dovesse passare, sarebbe come non considerare il lavoro svolto alla Camera. Se Manzione e altri sono veramente interessati per avere anche in Italia la possibilita' di ricorrere all'azione giudiziaria collettiva si adoperino perche' un testo venga approvato al piu' presto alla Camera e non come emendamento alla Finanziaria.

(1) codice del consumo, art. 3: 1. Ai fini del presente codice si intende per: a) consumatore o utente: la persona fisica che agisce per scopi estranei all'attivita' imprenditoriale
o professionale eventualmente svolta;
(2)

TALIDOMIDE: NECESSARIO APPLICARE LA LEGGE E RISPETTARE LE RICHIESTE DEI MALATI. INTERROGAZIONE AL MINISTRO DELLA SALUTE

Intervento dell'on Donatella Poretti parlamentare radicale della Rosa nel Pugno, segretaria della Commissione Affari Sociali e di Valerio Federico e Yasmin Ravaglia, rispettivamente coordinatore e vicepresidente della Cellula Coscioni di Milano

Il talidomide è un principio attivo contenuto in vari farmaci la cui somministrazione nel mondo, tra la fine degli Anni Cinquanta ed i primi Anni Sessanta, provocò tante malformazioni gravi nei neonati. In Italia si stimano le vittime in 600/700, ma un censimento ufficiale non è mai stato fatto. Nel 1962 il Ministero della Sanità ne ordinò il divieto (G.U. 186/1962) del commercio ed il ritiro dal mercato con un ritardo di 6 mesi rispetto agli altri Paesi europei. Eccetto che in Italia e Spagna, negli altri Paesi europei, le famiglie colpite dalla embriopatia talidomidica sono state risarcite dalla casa farmaceutica. In Italia si e' cercato di porre rimedio al mancato risarcimento con la legge 3 febbraio 2006, n.27 che all'art. 3 (intitolato: Assistenza dei soggetti affetti da sindrome da talidomide) (1), oltre a prevedere il riconoscimento giuridico della malattia stabiliva che entro due mesi dall'entrata in vigore della legge, il ministro della Salute emanasse un decreto per attuare la legge. Ma nessuna di queste misure e' stata ancora applicata.
Secondo l’Associazione TAI Onlus e la Cellula dell'Associazione Coscioni di Milano, per i soggetti affetti da sindrome da talidomide e' necessario, oltre al rispetto delle misure previste nella sopraccitata legge, un risarcimento come compenso da parte dello Stato italiano ed un vitalizio mensile. Inoltre dovrebbe essere prevista, senza vincoli di reddito, la reversibilità delle pensioni dei genitori ai figli nati con malformazioni attribuibili all’assunzione del Talidomide. Questi provvedimenti costituirebbero, soprattutto un diritto di eguaglianza, anche ai sensi della recente Convenzione Onu per i Diritti delle Persone Disabili (diritto ad una vita dignitosa e rispetto delle norme sulla “Vita Indipendente”); inoltre sarebbero un riconoscimento per i sacrifici economici, il lavoro di una vita da parte dei genitori per sostenere i figli, oltre alle sofferenze psicologiche indicibili provate da queste famiglie abbandonate per 50 anni dallo Stato.
Insieme ad altri deputati ho rivolto (2), quindi, al ministro della Salute un'interrogazione per sapere, prima di tutto, il motivo per cui non sono state applicate le misure previste nell'art. 3 della legge 3 febbraio 2006, n.27 e quando si riterrà di applicarle; e poi se non si ritiene necessario accogliere le richieste sopra descritte avanzate dall’Associazione TAI Onlus e dalla Cellula Coscioni di Milano.

(1) “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 5 dicembre 2005, n. 250, recante misure urgenti in materia di università, beni culturali ed in favore di soggetti affetti da gravi patologie, nonche' in tema di rinegoziazione di mutui”, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 29 del 4 febbraio 2006

(2) Fulvia Bandoli, Marco Beltrandi, Sergio D'Elia, Bruno Mellano, Maurizio Turco, Katia Zanotti

il testo dell'interrogazione:

RICERCA STAMINALI: CONTINUANO FINANZIAMENTI NON TRASPARENTI. INTERROGAZIONE AL MINISTRO DELLA SALUTE

Intervento dell'on Donatella Poretti parlamentare radicale della Rosa nel Pugno, segretaria della Commissione Affari Sociali

Il 10 novembre scorso tre illustri ricercatori italiani a livello mondiale – Elena Cattaneo, Paolo Bianco e Ranieri Cancedda – hanno inviato una lettera al Ministro della Salute, riguardo i finanziamenti di 3 milioni di euro per la ricerca sulle malattie rare e sulle cellule staminali previsti nella Finanziaria 2007. Per i tre ricercatori e' necessario fare luce su come, con quali criteri e a quali ricercatori e strutture vanno i fondi e se e' vero che i destinatari siano stati definiti a priori senza alcuna pubblicita' e senza alcuna procedura di valutazione scientifica. I 3 milioni di euro per la ricerca sulle cellule staminali, sono stati gestiti, a quel che risulta, “direttamente dal Ministero della Salute e dall'Istituto Superiore di Sanita', ma non risulta che sia stato pubblicato un bando o che singoli ricercatori o istituzioni abbiano potuto liberamente presentare progetti o domande di finanziamento”.
I tre ricercatori, nella lettera al ministro denunciano che il modo di finanziare la ricerca sulle staminali e' sintetizzato nel neo-anglismo “top-down”, o di cooptazione, una procedura che non appartiene ad alcuna realta' scientifica internazionale. Una catena che dalla Commissione ministeriale attribuisce risorse verso una singola istituzione e singoli ricercatori che con un passaparola scelgono i destinatari dei finanziamenti.
Insieme agli altri deputati radicali della Rosa nel Pugno (Marco Beltrandi, Sergio D'Elia, Bruno Mellano, Maurizio Turco) abbiamo presentato al ministro della Salute un'interrogazione per sostenere le richieste dei ricercatori e per sapere se non ritenga di sospendere i finanziamenti, visto il modo assolutamente non trasparente in cui sono stati elargiti.
In due precedenti interrogazioni, elaborate insieme all'Associazione Coscioni, (1) si era gia' cercato di fare luce su alcuni finanziamenti per la ricerca sulle cellule staminali, quando Enrico Garaci fu nominato Presidente della Commissione Ministeriale cellule staminali, in seno all'Istituto Superiore della Sanita', di cui lo stesso Garaci e' presidente dal 2001. Le risposte forniteci non hanno chiarito la “spartizione” dei fondi, per l'esattezza 7,5 milioni di euro, anzi e' emerso che la commissione e la “spartizione” di denaro pubblico avvenne grazie a un regolamento che prevedeva che chi chiedeva i finanziamenti era anche chi decideva a chi destinarli. In quella occasione il Ministro assicuro' che per il futuro quella procedura poco trasparente sarebbe stata archiviata e sarebbero stati adottati i metodi utilizzati a livello internazionale di peer review system, che implica il coinvolgimento di revisori terzi e indipendenti. Del resto lo scorso 5 settembre si e' insediata la Commissione Nazionale della Ricerca Sanitaria che ha tra i suoi compiti proprio la definizione dei criteri per la selezione dei progetti di ricerca secondo il metodo peer review.
Purtroppo da come sembrano essere stati assegnati questi 3 milioni, non si puo' non prendere atto che non c'e' traccia delle promesse fatte sui metodi, e nei fatti si procede nella direzione della “spartizione” non trasparente. Colpisce anche che Enrico Garaci mantenga la direzione dell'ISS e il ministero della Salute lo sostenga per la terza volta a questo incarico nonostante la commissione Igiene e Sanita' al Senato abbia espresso parere contrario, vista la gestione poco trasparente in merito all'assegnazione dei finanziamenti pubblici.

(1) l'interrogazione 5-00014:
l'interrogazione 5-01349:

Il testo dell'interrogazione:

GIOCATTOLI PERICOLOSI RITIRATI IN USA, AUSTRALIA E SPAGNA. E IN ITALIA? INTERROGAZIONE AL MINISTRO DELLA SALUTE E DELLO SVILUPPO ECONOMICO

Intervento dell'on Donatella Poretti parlamentare radicale della Rosa nel Pugno, segretaria della Commissione Affari Sociali

L'ente americano per la sicurezza dei prodotti (US Consumer Product Safety Commission) ha annunciato di aver fatto ritirare 4 milioni di giocattoli prodotti in Cina da Aqua Dots. I giochi contengono un agente chimico che se ingoiato puo' condurre i bambini al coma. I prodotti di Aqua Dots sono stati venduti nelle maggiori catene di negozi degli Stati Uniti fin dall'aprile del 2007, incluso Wal-Mart.
Anche In Spagna si e' verificato un analogo allarme: gli ultimi giocattoli pericolosi fabbricati in Cina e tolti dal mercato sono stati Aqua dots di Spin Master e Bindeez di Mouse Enterprise. Questi giocattoli sono commercializzati da Toys'r'us, Hasbro e Giochi Preziosi, come informa l'Instituto national del Consumo (ministero della Sanita') che ha ordinato il ritiro. Il difetto rilevato in Aqua dots puo' produrre un'occlusione intestinale, segnala il ministero della Sanita' spagnola. Bindeez, venduto in Spagna da Giochi Preziosi, e' l'altro nome dello stesso prodotto. L'azienda ha informato d'aver richiesto le dovute analisi, dopo un allerta che arriva dall'Australia.
L'Ente cinese per la sicurezza dei prodotti industriali ha confermato che i giocattoli tolti dal commercio negli Stati Uniti ed in Australia facevano ammalare i bambini perche' contenevano una sostanza tossica, l'1,4-butanediolo, che una volta ingerita puo' causare problemi respiratori, perdita di coscienza e perfino coma e morte.
L'Aduc (associazione per i diritti degli utenti e consumatori) riportando queste notizie ha scritto una lettera al ministro allo Sviluppo Economico, Pierluigi Bersani, per sapere se analoghi prodotti siano presenti in Italia e quali siano i risultati, se ce ne sono, delle indagini sui giocattoli sollecitate nei mesi scorsi.
Per qeusto ho rivolto al ministro della Salute e dello Sviluppo Economico un'interrogazione per sapere:
– se i ministri siano a conoscenza di questa situazione e se non ritengano di aumentare i controlli su questi prodotti per bambini provenienti dalla Cina;
– se i ministri non ritengano necessario svolgere accurati controlli per verificare se questi prodotti siano gia' nel nostro mercato e, in caso affermativo, se non sia urgente ritirarli dal mercato.

il testo dell'interrogazione:

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