Lumia (Pd) presenta proposta di legge per introduzione insegnamento antimafia nelle scuole

Palermo, 13 novembre 2007 – Il vicepresidente della Commissione parlamentare Antimafia, il deputato del Pd Beppe Lumia, ha presentato come primo firmatario alla Camera una proposta di legge per l’introduzione dell’insegnamento dell’ antimafia nelle scuole.
«Le scuole medie e superiori istituiranno – recita il primo articolo della proposta di legge -, inserendole nelle attività curriculari un'unità didattica sul tema della mafia,con l’obiettivo di insegnare l'antimafia a scuola. su questo tema una più diffusa e corretta informazione è il punto di partenza anche per l'educazione ai valori della legalità. Nell’unità didattica verrà data priorità alle testimonianze orali e scritte, alle documentazioni ufficiali,alla storia della Mafia, all’intreccio tra economia, politica, società e al tema dei rapporti internazionali della mafia.
«Le scuole – si legge ancora all’articolo 2 – si avvalgono di competenze appositamente acquisite e maturate nelle pratiche e nell’esperienza dell’educazione alla legalità attraverso la memoria storica. L’attività delle unità didattiche persegue i seguenti obiettivi: a) sperimentare, studiare ed affinare le pratiche e le competenze al fine di prevenire l’espandersi della mafia e della sua cultura nei giovani e superarne i danni, favorire un’educazione alla non violenza; e b) favorire e promuovere interventi di rete, sia con l’insieme delle istituzioni, associazioni, organizzazioni, enti pubblici e privati, sia con l’insieme delle competenze e delle figure professionali, al fine di offrire le differenti risposte, in merito alle diverse tematiche che sono affrontate nel corso dell’anno scolastico».
Viene pertanto «istituito – recita l’articolo 3 -, presso la Presidenza del Consiglio dei ministri, un apposito fondo destinato al cofinanziamento degli interventi di cui alla presente legge, con le seguenti finalità: a) finanziamento della programmazione regionale a favore degli interventi di cui alla presente legge; b) finanziamento degli interventi in corso alla data di entrata in vigore della presente legge; c) promozione di nuovi interventi».
«Al termine di ogni esercizio finanziario – aggiunge -, le eventuali somme assegnate agli enti locali e territoriali e non utilizzate possono essere riassegnate, con decreto del Ministro della solidarietà sociale, alla realizzazione di programmi regionali o di specifici progetti locali rientranti nelle finalità di cui alla presente legge. Al termine del primo triennio di attuazione della presente legge, le eventuali somme assegnate e non utilizzate sono computate in aggiunta alle somme del fondo di cui al comma 1 disponibili nel successivo triennio di attuazione».
In quanto alla copertura finanziaria, si legge infine nella proposta di legge: «Agli oneri derivanti dall’attuazione della presente legge, pari a 50 milioni di euro a decorrere dall’anno 2007, si provvede mediante corrispondente riduzione dello stanziamento iscritto, ai fini del bilancio triennale 2007-2009, nell’ambito dell’unità previsionale di base di parte corrente «Fondo speciale» dello stato di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze per l’anno 2007, allo scopo parzialmente utilizzando l’accantonamento relativo al Ministero degli affari esteri».

L’addetto stampa
(Davide Romano
cell. 328.472.87.08)

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