I costi della politica

di Antonio Borghesi

A seguito dell’ondata di impopolarità che ha colpito la politica dopo la pubblicazione del libro sulla “casta”, di colpo tutti i partiti e leader politici hanno improvvisamente scoperto il tema dei costi eccessivi e dei tanti privilegi di cui godono i loro esponenti. Per me e per Italia dei Valori questo punto è sempre stato al centro del programma politico.
Per questo prima ancora che Stella e Rizzo presentassero il loro libro, dopo averci lavorato a lungo, nella primavera scorsa ho presentato come primo firmatario una proposta di legge che, se ci fosse stata la volontà, avrebbe potuto essere esaminata e votata da Camera e Senato in pochi mesi ed entrare in vigore già nel 2008.
Se vuoi vedere una mia breve presentazione video delle due leggi clicca qui sotto

I punti più importanti della proposta di legge sono i seguenti:
1) Riduzione del numero dei parlamentari alla metà (300 alla Camera e 150 al Senato).
2) Riforma delle pensioni dei parlamentari da estendersi anche agli ex parlamentari. Il nuovo regime aumenta gli anni per accedere alla pensione e ne riduce l’importo Per ottenere il diritto alla pensione un parlamentare dovrà aver fatto almeno 10 anni di parlamento ed otterrà un vitalizio pari al 25% dello stipendio percepito.
3) Eliminazione dei benefit per i parlamentari. I parlamentari non avranno più diritto a tessere per la libera circolazione autostradale, ferroviaria, marittima e aerea, né al rimborso delle spese telefoniche. A maggior ragione ciò deve valere per gli ex parlamentari che ancora ne godono in parte. Per tutte le voci classificate come rimborso spese in generale, che attualmente sono attribuite in forma forfetaria, saranno rimborsate solo su richiesta corredata dai giustificativi fiscali che testimoniano l'importo e la finalità della spesa sostenuta.
4) Pubblicità e trasparenza dei bilanci. I bilanci di Camera, Senato, Quirinale, ma anche di Corte Costituzionale e Cnel dovranno essere pubblici e accessibili a tutti i cittadini.
5) Niente privilegi per chi cessa dal mandato. I Presidenti di Camera, Senato e della Corte Costituzionale cessando dalla carica non hanno più diritto ai benefit attualmente previsti (auto blu, segreteria, uffici e indennità).
6) Governo più snello con meno ministri. Si stabilisce che il numero totale di ministri di cui si compone il governo non può essere superiore a 17
7) Abolizione dei contributi pubblici a tutta l’editoria di partito.
8) Riduzione a cascata dei costi dei consiglieri e delle giunte degli enti locali, soppressione delle comunità montane e delle circoscrizioni nelle città con meno di 250.000 abitanti
9) Riduzione delle spese per consulenze, dei consiglieri di amministrazione e alle loro remunerazioni nelle aziende pubbliche, anche se in forma di società. Eliminazione di enti inutili.

Alcune di queste proposte, anche se solo parzialmente, entreranno nella finanziaria in discussione in queste settimane. E’ comunque una svolta che solo la presenza di Italia dei Valori in parlamento ha reso possibile.(Laici.it)

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