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La Casta dei Banchieri

Report, il programma di Rai 3, abbaia e morde le chiappe dei veri padroni dell'Italia.

Dopo il servizio di un mese fa sui prodotti finanziari venduti allegramente dai principali gruppi creditizi a comuni e regioni, Bankitalia ha avviato un giro di ispezioni e la magistratura ha aperto un'inchiesta con l'ipotesi di truffa aggravata ai danni di enti pubblici. Anche al Comune di Miilano i fari si sono accesi su un bond collegato ad uno swap che a sua volta ha originato un collar tra l'interest rate cap e l'interest rate floor….in sintesi, il Comune rischia un buco di centinaia di milioni, mentre le banche ne hanno già incassati 36 per commissioni.
Domenica scorsa un'altro bel morso, questa volta nella cotenna di Cesare Geronzi. Le notizie non erano nuove ma messe in fila facevano impressione. Condanna in primo grado per il crack Bagaglino, rinvio a giudizio per Parmalat e Cirio con l'imputazione di bancarotta declinata in tutte le sue forme: fraudolenta, preferenziale, distrattiva.

Quanto di peggio si possa prevedere per l'onorabilità di un banchiere. Eppure lui è sempre più potente, da patron della Banca di Roma è diventato presidente di Mediobanca, che non sarà più quella dei tempi di Cuccia, ma resta pur sempre un luogo cruciale per gli assetti del capitalismo domestico. Nessuno lo mette in discussione. La solidarietà di tanta parte della business community ha qualcosa di inspiegabile. A mio modesto avviso, le ipotesi possono essere soltanto due. O fa cinicamente comodo un po' a tutti che al vertice di un centro di grande potere economico sieda una sorta di “anatra zoppa” oppure Geronzi dispone di “argomenti” fortemente persuasivi per tenere sull'attenti persino i nomi più altisonanti del capitalismo nazionale. Ipotesi che gettano entrambe una pessima luce sull'etica oggi prevalente nel mondo degli affari. C'è la casta dei politici , ma ben peggiore è quella dei banchieri.

“Se vedi un uomo arricchirsi, non temere, se aumenta la gloria della sua casa… Quando muore con sé non porta nulla, né scende con lui la sua gloria…L'uomo nella prosperità non comprende, è come gli animali che periscono.”

Un saluto generoso come la paghetta della domenica
Giovanni

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