Spett. Redazione,
nel mio libro 'I CADUTI DI CEFALONIA: FINE DI UN MITO' ho scritto e documentato -con documenti esistenti nell'Ufficio Storico dell'esercito- che a Cefalonia piuttosto che una strage grandguignolesca ci fu una rappresaglia indirizzata contro gli Ufficiali ritenuti responsabili -secondo l'inesorabile logica teutonica- della resistenza loro opposta: ergo le decine di migliaia di Caduti (4-5000 fucilati addirittura in un solo giorno !) sui quali si è edificato un Mito fasullo -facile scorciatoia per eludere le pesanti responsabilità del governo Badoglio e dei responsabili 'interni' alla divisione 'Acqui – rappresentano ormai un residuo della passata 'gestione' in chiave resistenziale di tutta la vicenda sulla quale 'volutamente' si sono moltiplicati a dismisura i Morti e si si è taciuto sulle responsabilità ITALIANE -da quelle del governo Badoglio a quelle di alcuni militari della 'Acqui' ribellatisi al gen. Gandin- che furono alla base dell'efferata ed infame rappresaglia (assai limitata nei numeri) compiuta dai tedeschi.
Ciò malgrado molti giornali continuano a parlare di 'strage', di 'fucilazioni di massa pianificate', di 'eccidio' e simili continuando ad alimentare nell'opinione pubblica l'idea di una mattanza di dimensioni bibliche che assolutamente non ci fu.
A tal proposito ho scritto la lettera sotto riportata al 'Secolo XIX' in relazione ad un suo articolo sul Premio Acqui Storia onde contribuire ad un chiarimento che -stante l'ostinata resistenza opposta dai 'MITOMANI' di Cefalonia- tarda ad affermarsi completamente:
Il testo parla del Premio “Acqui Storia” come manifestazione nata per ricordare “l’eccidio della Div. Acqui” e ciò fa ritenere che tutta o quasi la div. sia stata vittima dell'eccidio ma ciò non avvenne perchè la rappresaglia tedesca fu rivolta principalmente contro gli Ufficiali sia durante i combattimenti (15-22 sett.) che dopo la resa (137 di loro fucilati alla Casetta Rossa tra cui mio Padre, magg. Federico Filippini). I veri dati numerici della vicenda, furono FORTUNATAMENTE assai inferiori ai 6-10000 ripetuti da decenni poichè furono uccisi principalmente gli Ufficiali oltre -PURTROPPO- ad un numero assai limitato di militari di truppa. Di ciò tratta il mio ultimo libro “I Caduti di Cefalonia: fine di un Mito” con allegato l'Elenco NOMINATIVO dei Caduti -prima e dopo la resa- vittime dei tedeschi e del governo Badoglio che inviò l'ORDINE DI RESISTERE senza aver dichiarato guerra ai tedeschi. La verità va detta tutta e non travisata per fini ideologici.
Distinti Saluti
avv. Massimo Filippini
Orfano di un Ufficiale VERAMENTE fucilato a Cefalonia