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Donatella Poretti Rosa nel Pugno

RSA: IN ARRIVO IL DDL DEL GOVERNO MA CHI PAGA LE RETTE? ATTENZIONE AI SOGGETTI DEBOLI. INTERROGAZIONE A FERRERO

Intervento dell'on Donatella Poretti parlamentare radicale della Rosa nel Pugno, segretaria della Commissione Affari Sociali
Il ministro per la Solidarieta' Sociale ha oggi risposto ad una mia interrogazione in XII commissione che chiedeva chiarimenti su un disegno di legge del ministero che affronta, tra l'altro, l'argomento delle Rette di permanenza nelle residenze sanitarie assistenziale (RSA). Secondo la vigente normativa la spesa relativa al loro pagamento per soggetti con handicap permanente grave o ultra-sessantacinquenni non autosufficienti e' ripartita per il 50% a carico del S.S.N. (Servizio Sanitario Nazionale) e per il restante 50% a carico dei Comuni, con l'eventuale compartecipazione dell'utente secondo i regolamenti regionali o comunali. Di fatto e come piu' volte segnalato anche dall'Aduc (associazione per i diritti degli utenti e consumatori), numerose famiglie che devono far soggiornare un proprio congiunto in una RSA, sono costrette illegittimamente a pagare l'intera spesa richiesta o a vedersi negato il rimborso di quanto indebitamente pagato nonostante la legge 328/2000 preveda che i Comuni possano chiedere un contributo percentuale secondo i parametri ISEE (Indicatore della Situazione Economica Equivalente) riferiti alla “situazione economica del solo assistito”. I Comuni, al contrario, richiedono il pagamento dell'intero 50% della retta, che per legge dovrebbe essere da loro pagata, giustificandosi con i motivi piu' assurdi, come l'assenza dei regolamenti comunali finalizzati ad individuare la situazione economica dell'assistito o la mancata adozione di un d.p.c.m. (decreto del Presidente del Consiglio dei ministri) finalizzato ad “evidenziare la situazione economica del solo assistito”.
Gia' in risposta ad una mia precedente interrogazione (atto camera n. 5-00952) (1) il ministro aveva preannunciato un disegno di legge che avrebbe disciplinato la materia senza incorrere piu' in dubbi interpretativi e oggi lo ha confermato. Se, infatti esistono sentenze del Tar e della Cassazione a favore della compartecipazione al pagamento della retta con riferimento al reddito del solo assistito, ne esistono altre che dichiarano il contrario. E' quindi piu' che opportuno che si affronti il problema con una legge che prenda una posizione univoca su questo tema. Dichiarandomi parzialmente soddisfatta della risposta, ho ribadito che la direzione che il ddl dovrebbe prendere e' del pagamento delle rette in considerazione del reddito del solo assistito e non, come previsto nel ddl, facendo calcoli che potrebbero chiamare in causa anche quelli dei familiari di primo grado. Un provvedimento del genere potrebbe facilmente mettere in difficolta' i soggetto deboli, gli assistiti, rispetto alla burocrazia dei comuni e delle ASL. Coloro che ricorrono alle RSA non sono mai cosi' benestanti, altrimenti se ne andrebbero nelle strutture private.

il testo dell'interrogazione:

PRESIDENTE ISTITUTO SUPERIORE DELLA SANITA': IL SENATO BOCCIA GARACI. NECESSARIO CAMBIO IN DIREZIONE LAICITA'

Intervento dell'on Donatella Poretti parlamentare radicale della Rosa nel Pugno, segretaria della Commissione Affari Sociali

Ieri in Commissione Igiene e Sanita' al Senato la votazione per riconfermare per la terza volta Enrico Garaci alla presidenza dell'Istituto Superiore di Sanita', ha dato esito negativo. Una questione di legittimita' relativa ad alcune norme del regolamento dell'ISS si e' aggiunta ad alcune motivazioni politiche che gia' il 24 ottobre scorso in Commissione Affari sociali alla Camera mi avevano portato ad esprimere parere contrario. (1)
Enrico Garaci, membro di Scienza e Vita, nel 2001 fu nominato prima Presidente Commissione Ministeriale cellule staminali, poi Presidente Fondazione Cellule staminali, su cui ancora a tanti anni di distanza, due interrogazioni parlamentari ancora non hanno chiarito la spartizione dei fondi. Per l’esattezza 7,5 milioni di euro che dovevano essere suddivisi in tre bandi. Solo del primo si ha qualche informazione certa, sul secondo occorre ancora fare chiarezza, mentre il terzo non si e’ tenuto per inspiegabile esaurimento dei fondi. Ma proprio sul primo le notizie avute in risposta ad un'interrogazione sono disarmanti. I 12 componenti della commissione potevano essere anche presentatori di progetti che chiedevano finanziamenti, tanto che 7 progetti finanziati avevano come primo firmatario un componente della Commissione, per l’ottavo il componente della commissione era solo secondo firmatario. Vale a dire la commissione e la “spartizione” di denaro pubblico avvenne grazie ad un regolamento che prevedeva che chi chiedeva i finanziamenti era anche chi decideva a chi destinarli. Una volta venuta alla luce la vicenda, per tutta risposta dal sito Internet dell’Istituto Superiore della Sanita’ – di cui Garaci era presidente- venne cancellato qualsiasi riferimento alla Commissione Ministeriale cellule staminali.
A questo punto, chiedo che il ministro della Salute ritiri la candidatura di Garaci, non solo per le valutazioni di tipo procedurali emerse ieri al Senato, ma anche per le motivazioni politiche e
rinnovo la richiesta che alla presidenza del ISS sia dato un segno di discontinuita' rispetto ai precedenti governi, nella direzione della laicita'.
L'uomo giusto nel posto giusto non deve sempre essere membro di “Scienza e Vita”.

(1)

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