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Lettera al Direttore

di Roberto Colosio

Ma finiamola!

Gentile Direttore, le scrivo nella fiducia che il senso democratico della sua testata sia maggiore di quello di Repubblica. Vorrei offrire a Lei e ai lettori di ADL due rilievi.
1. L’articolo di Ezio Mauro. Lo avverto tendenzioso. Vuole leggere in una espressione del card. Bertone quanto gli serve per scopi suoi. In un’espressione così usuale, e quindi abbastanza insignificante, nessuno di noi, gente comune, leggerebbe quella volontà di condizionare ricerche e stampa che l’articolista vi trova.
2. La ricerca di Curzio Maltese. Ricerca pure tendenziosa e quindi poco seria. Per essere oggettiva dovrebbe essere completata da capitolo: “Quanto risparmia lo stato italiano favorendo (o sovvenzionando) le attività della chiesa cattolica. Un esempio: appena Cofferati si è insediato come sindaco di Bologna, gli è stata posta la richiesta da parte dei consiglieri di Rifondazione Comunista di eliminare il contributo comunale alle scuole materne non comunali (quasi tutte gestite dalle parrocchie). Il sindaco, secondo procedura corretta ha fatto fare due conti ai suoi tecnici. Conclusione: ancora oggi il comune di Bologna assicura i contributi alle suddette scuole materne. Nessuno penserà che ciò sia per motivi ideologici. Il motivo è semplice: risultava che al comune un
bimbo delle suddette scuole costava un quarto di rispetto ai suoi coetanei delle scuole comunali. Inoltre, se alle scuole parrocchiali
fossero mancati i contributi comunali, sarebbero state costrette a chiudere e il comune non avrebbe avuto le strutture per accogliere i bimbi che le frequentavano.
3. Tutti i comuni fanno giustamente questi conti e, se non sono ideologicamente condizionati, agiscono nell’interesse, almeno economico, della città. In questo quadro inviterei a leggere anche le agevolazioni dello stato italiano nei confronti di quello vaticano. Il ritorno in termini di soldi è molto maggiore della donazione! Di investimenti si tratta, non di mentalità “bacchettona”. Per concludere. Se quanto ho detto è vero, è comprensibile che perfino un cittadino comune come me, leggendo per delle settimane sul
quotidiano le stesse storie trite e ritrite, possa avere l’impressione che lo si voglia convincere a tutti i costi e, in fondo, lo si voglia
trattare quanto meno da sprovveduto e possa quindi sbottare in un espressivo “Ma finiamola!”

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