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Continua la chiusura dei Consolati italiani all’estero

Il Ministro degli Esteri D’Alema adotterà i il criterio della rappresentanza in Parlamento.
Le sedi consolari site in nazioni dove gli italiani ivi residenti non hanno eletto né deputati né senatori saranno aboliti. Si è prescisso, quindi, da ragioni economico-commerciali.
La tendenza è quella di lasciare operative tutti quei Consolati dove il voto degli italiani all’Estero ha rappresentanze parlamentari elette. Il Vice Ministro degli Esteri Ugo Interni, il 19 dicembre scorso, in maniera molto sintetica e chiara ha specificato: «si va a togliere dove è più facile». Enormi perplessità ha suscitato questa decisione proprio nel momento in cui si parla di riforma della Farnesina. Laddove si auspica invece un rafforzamento delle presenze diplomatiche a sostegno delle imprese italiani all’estero si adottano provvedimento in antitesi chiudendo i Consolati. In tutto sarebbero venti le sedi consolari da sopprimere:
1. Consolato di Edmonton
2. Consolato di Esch-sur-alzette
3. Consolato di Innsbruck
4. Consolato di IIC Lilla
5. Consolato di Edimburgo
6. La Rappresentanza al Disarmo di Ginevra
7. Consolato Generale di Lipsia
8. Consolato di Atene
9. Consolato del Cairo
10. Consolato di Bastia
11. Consolato di Osce/Vienna
12. Consolato Generale di Madrid
13. Consolato di Smirne
14. Consolato di Windhoek
15. altre operanti nei paesi Arabi e Islamici (es Alessandria, Gedda, Karachi).

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