LA POLITICA ITALIANA VISTA DALL’ AMERICA
Molto rumore per nulla
HOUSTON, TEXAS – La citazione shakespeariana a questo punto e’ d’obbligo, altri probabilmente avrebbero commentato semplicemente il grande evento con un “ed alla fine la montagna partorì un topolino”.
La realtà, invece, rimane pur sempre quella che l’Italia, a seguire le notizie che giungono giorno dopo giorno, s’e’ rotta come s’e’ rotta la giustizia, e la maggior parte dei settori importanti della società italiana. Nonostante l’imponente rullo di tamburi o di grancasse promozionali si parla sempre più della fine di Prodi il quale, prima d’essere messo a riposo, s’accontenterebbe del ruolo di “levatrice” del nuovo partito unitario.
Il sindaco dei Romani comunque, dopo la sua unzione piu’ che scontata, quasi per esorcizzare la fonte dei possibili malanni, ha giurato e garantito che ora, sotto la sua nuova leadership unitaria inizia una “meravigliosa storia nuova”.
Veltroni ha comunicato in diretta televisiva a tutti, a partire dai vari rappresentanti di tutti gli ex partiti di sinistra, che ora non ci saranno più correnti. Evidentemente, e’ convinto d’essere in possesso della bacchetta magica necessaria a fare il miracolo e che il manipolo di progressisti ai suoi ordini siano tutti dei mutanti dell’ideologia politica. Finalmente vedremo i comunisti diventare socialisti ed i socialisti neodemocristiani senza che questi si pongano affatto un problema di coerenza o d’etica. Gli interessati confineranno in blocco la propria peculiarità politica in un nostalgico museo della memoria giustificando l’intera operazione con la convenienza di rifugiarsi in buon ordine sotto una nuova etichetta. Un inedito darwinismo applicato in politica: mutare per non soccombere. La risposta data al blog del comico che sembra sempre di piu’ la riedizione di un Rugantino o di un Masaniello made in Genova e’ proprio un blob, alla maniera del noto film di fantascienza, una sostanza informe che ingoierebbe dentro di se tutti i malcapitati facendoli sparire per sempre dentro di se e cancellandone l’esistenza e la memoria.
Viene solo da domandarsi cosa ne pensino di questo lieto evento, che anche nella terminologia ricorda la politica americana con le sue brave “primarie”, Grillo, i grillini di tutt’Italia e certa parte della magistratura scomoda che ora comincia addirittura a segnare punti a suo favore davanti al CSM.
Intanto che le cose non vanno bene per la sinistra, nonostante il concepimento della nuova creatura, si vede in special modo quando certi ministri fanno dichiarazioni poco in linea con il modus operandi tanto della strombazzata unità che della formazione di governo alla quale appartengono.
Ancora una volta, tra i polveroni mediatici sollevati e favoriti da interventi molto qualificanti di santoni del giornalismo italiano omologato, la sedicente levatrice del PDI intravede per se lo spettro di una nuova Waterloo e si rende conto d’essere diventato scomodo ed ingombrante come una poltrona vecchia che nessuno vuole lasciare assieme ai mobili di un nuovo arredamento di stile svedese.
La richiesta di nuove elezioni incalza e presto i nuovi democratici italiani dovranno far vedere quanto sono sicuri di vincere con i loro tre milioni di sostenitori nel momento in cui accetteranno o meno l’aperta sfida del cavaliere e dell’opposizione.
S’arriva sempre ad un punto, anche in politica, in cui le trovate promozionali servono a poco e c’e’ chi, visto il montare della sfiducia e dell’insoddisfazione della piazza tartassata, commenta apertamente che e’ meglio non illudersi perché l’uso di pannicelli caldi e l’accanimento terapeutico nei confronti dell’attuale governo non servirebbe proprio a nulla.