TERREMOTO: ASTORE, POCHE LE RISORSE IN FINANZIARIA. TRADITE ASPETTATIVE MOLISANE.
La Legge Finanziaria, licenziata dal Consiglio dei Ministri, ha assegnato, a mio giudizio, risorse insufficienti al Molise per la ricostruzione post terremoto. La mia onestà intellettuale e politica mi portano, al di là delle appartenenze o delle convenienze, ad essere critico per questo aspetto sulla Manovra licenziata dal Governo. Come pure non prevede un equo abbattimento dei tributi e contributi trattenuti in busta paga, che altrimenti dovranno essere restituiti a partire da gennaio prossimo. “ Anche se sono consapevole dello stato della Finanza pubblica, ereditata da Berlusconi “, purtroppo si impongono delle scelte di restrizione della spesa; devo rivendicare nello stesso tempo, il diritto dei miei corregionali di poter beneficiare degli stessi sostegni già previsti per altre territori in situazioni simili. Il Governo, al quale io rinnovo la fiducia , deve perseguire una politica di equità non dividendo i cittadini in fasce di serie A e serie B o semplicemente tenendo conto delle zone che hanno numerosi rappresentanti parlamentari. Di fronte al bisogno quello che vale è una solidarietà giusta e equa.
Ringrazio il Ministro Di Pietro per aver fatto il massimo possibile, sacrificando altri capitoli di bilancio per recuperare i fondi da destinare alle aree terremotate, ma resta il fatto che essi non sono sufficienti per lo sblocco di tutti i cantieri programmati, soprattutto nell’area del cratere e per la ricostruzione degli edifici che vengono classificati di classe A.
Voglio anche sottolineare che nelle scorse settimane avevo inviato una lettera al Presidente del Consiglio ed ai ministri competenti per porgli la questione, come pure ho lavorato per bloccare in Commissione la sciagurata ipotesi di allargare a quasi tutta la provincia di Foggia lo stato di calamità, alla stregua di quanto è avvenuto per Campobasso, cosa che significherebbe lo sfrangiamento delle già poche risorse a disposizione. Una rivendicazione forte nei confronti dell’autorità centrale, però , non può prescindere da una forte autocritica sui comportamenti di chi ha gestito fino ad oggi la fase dell’emergenza. Bisogna recuperare credibilità verso la comunità nazionale, minata da scelte scellerate e ingiustificabili. Le cronache giornalistiche e gli atti pubblici ci hanno consegnato una realtà che mette in dubbio la gestione dei fondi. Meno catamarani e più case agli sfollati; meno soldi a pioggia e più interventi mirati. Bisogna puntare, soprattutto alla rinascita economica e sociale del Cratere.
Nelle prossime settimane, in sede di approvazione della Finanziaria in Aula, bisognerà, dunque, difendere con forza le istanze delle comunità terremotate, per ottenere risorse aggiuntive per la ricostruzione e per la regolamentazione con un forte abbattimento della restituzione degli oneri in busta paga. E’ una battaglia di coerenza, ma anche di giustizia sociale per dare ai comuni veramente disastrati della nostra regione le stesse opportunità di rinascita assicurate ad altri connazionali. Sarà questo il mio impegno ad iniziare da oggi, con l’aiuto dell’intero gruppo parlamentare dell’Italia dei Valori.