Qui e subito ********
Sta per arrivare il passaggio più stretto di tutto il percorso di questa legislatura: la finanziaria. Il governo è sul punto di mollare indebolito ai fianchi dal lavoro costante dei suoi stessi componenti. Cosa succederà nei prossimi giorni, sembra molto difficile prevedere. Posto che cada Prodi, credete che i rapporti di forza, le “tarantelle” politiche infette da “endemiche” presenze possano cambiare? Ci sono dei personaggi politici come Mastella che rappresentano né più e né meno che un punto. Un solo punto di tutta una retta. Un “punto”, però, in grado di sconvolgere le alleanze e di ribaltare i governi. Di ambedue gli schieramenti, sia chiaro. Ricordate come si comportò Don Clemente con Berlusconi? Senza parlare del momento in cui si chiedono dei chiarimenti. Quando un ministro si alza e va via nel bel mezzo di una votazione importante al Senato con tutti i suoi seguaci con quel cinismo e sangue freddo che riempie le pagine di cronaca nera, e poi si ci giustifica dicendo che è necessario ottenere un chiarimento all’interno della coalizione, allora, c’è da pensare. Adesso li chiamano chiarimenti. Anche spiegazioni, alcune altre volte delucidazioni, summit, riunioni, incontri, abboccamenti ecc. Conosco un proverbio che dice che la persona sazia, e questa è gente sazia, cioè quella che ha mangiato, non crede che ci possa essere qualcuno digiuno. Eppure ci sono. Personalmente ne conosco. Da loro sto imparando la dignità di patire in silenzio senza che traspaia neanche uno straccio di invidia per tutta quell’aria condizionata che esce dai finestrini dei SUV. Se muore un Papa, se ne fa un altro. E’ la storia infinita dell’uomo. Ma è meglio esserci, non mandare. Chi vuole va chi non vuole manda. Voi volete andare o mandare? Non è meglio che, a questo punto, per le vostre esigenze, siate voi stessi a chiedere i chiarimenti come spesso fa Don Clemente quando qualcosa non lo sconquinfera? Senza contare che voi i chiarimenti li chiedereste per cose serie. Come quell’italiano americano che, nei giorni scorsi, diceva che quando si presenta al consolato, non so in quale città, lo trattano come un extracomunitario ricercato dai carabinieri. Quell’uomo saprebbe lui quale chiarimento chiedere senza attese e senza perdite di tempo inutili. Perché avere una rappresentanza in Parlamento, con gli equilibri che si sono formati, con gli andazzi dei partiti italiani, con l’esperienza di tanti anni di politica esausta, è poco fruttuoso.
Tra qualche decennio, forse non ci sarà più un solo italiano all’estero che sia nato in Italia. E allora? Cosa faremo? Servirà ancora a qualcosa far votare per eleggere parlamentari della circoscrizione estero? Personalmente credo proprio di si. Servirà a questa nazione che ha necessità di allacciare legami forti con i paesi che hanno fame di prodotti e di ingegno italiano. Servirà perché l’era nella quale viviamo è quella della globalizzazione. Lo si voglia o no.
Dovreste preoccuparvi, qui e subito, di approntare l’occorrente per occuparvi in prima persona dei casi vostri in tempo utile e prima delle elezioni. Ormai non avrete più giustificazioni. Le avete viste e sentite tutte. C’è qualcuno che di voi che crede che Gesù Cristo sia morto su una vespa 50?
Un abbraccio