Intervista all’onorevole Basilio Germanà 

Il consiglio dei ministri sta per discutere la finanziaria per quanto riguarda gli italiani all’estero, crede che ci saranno dei tagli alla finanziaria?

Questo, dipende da quello che vuole fare il governo con gli italiani all’estero. In centrosinistra ha vinto le elezioni proprio a causa del loro voto, nonostante sia stato il centrodestra per la prima volta a tenere conto ad un’altra Italia che vive nel resto del mondo.

La legge elettorale. Subirà variazioni importanti per il voto ell’estero?

Il sistema elettorale, secondo me, è sbagliato per un motivo semplicissimo. Si pensi ad una elettrice che ha sposato un tedesco e vive in Germania, ebbene, la busta contenete la scheda elettorale non arriva a destinazione perché sul campanello di casa, il postino non trova il suo cognome. Di prassi, è il cognome del marito quello che si scrive sulle targa. Allora, in questi casi, la scheda viene rispedita all’ambasciata e sappiamo purtroppo che in alcuni posti, le percentuali sono state falsate in un senso e nell’altro, per il centrodestra e per il centrosinistra. Infatti, per il tramite di un postino compiacente può avvenire il pasticcio della consegna in mani altrui. Stessa cosa può avvenire in ambasciata. Quindi io credo che questo sistema elettorale che giustamente riconosce gli italiani all’estero, va modificato perché non si può votare certamente in questo modo.

Il numero degli italiani da eleggere diminuirà in considerazione anche della riforma elettorale generale?

Io dico intanto che chi vota dovrebbe avere un interesse fiscale in Italia. Non è sufficiente dire di essere italiano all’estero. E’ indispensabile avere un interesse fiscale in Italia e questo è una mia prima considerazione. La seconda è che questi parlamentari, poverini, sono costretti a viaggiare non tanto quelli che sono residenti in Europa piuttosto quelli che provengono dall’America. Io consentirei a loro di usufruire di un voto consultivo su alcuni problemi e li lascerei votare nella loro nazione con i meccanismi che la tecnologia offre. E’ strano che un parlamentare debba essere presente in aula facendo migliaia di chilometri che hanno anche dei costi per venire a votare una ratifica di un trattato internazionale che spesso conta molto poco. Quindi va rivista anche in tal senso la possibilità di voto a distanza.

Cinque senatori dell’Ulivo, hanno minacciato il governo di fare i “Pallari” per la prossima finanziaria. E’ una insoddisfazione nei confronti del loro stesso governo o si sono resi conto che da soli non sono abbastanza forti?

E’ un segno di insoddisfazione nei riguardi del loro governo ma ribadisco quello che ho detto che, per alcuni aspetti, agevolerei il lavoro degli eletti all’estero affidando loro un voto consultivo perché in un sistema bipolare non è possibile che un solo voto possa far decidere la sopravvivenza di un governo. Non possono, peraltro, essere persone che vivono fuori dall’Italia e che non hanno interessi fiscali in Italia a decidere la linea governativa.

Non crede che abbiano trovato i loro limiti proprio nei partiti?

Debbo dire di no. Perché al posto loro io avrei chiesto al governo di defiscalizzare totalmente la costruzione delle case in Italia per l’italiano residente all’estero. Io non capisco perché colui il quale va a lavorare fuori, fa dei sacrifici, sposta i soldi in Italia, costruisce la casa, deve essere penalizzato alla stregua di tutti gli altri italiani. E’ una legge molto simile a quella del rientro dei capitali. Chi vive fuori, fa dei sacrifici evitando i divertimenti che non fa le ferie, che viene a spendere i propri risparmi in Italia è ingiusto che incontri un governo di centrosinistra che lo penalizza anche nella prima casa. Al loro posto mi sarei veramente occupato dei problemi degli italiani all’estero e non della politica italiana.

Questo però non è stato fatto né a destra né a sinistra.

No, c’è stata una proposta fatta dall’on. Romagnoli che riguarda l’abbattimento dell’ICI. Proposta che non è stata neanche presa in considerazione. Però ripeto, il loro ruolo dovrebbe essere proprio limitato agli italiani che vivono nel resto del mondo.

Non votare per le questioni italiane? Ho capito bene?

Non votare sulle questioni italiane ma difendere il ruolo per il quale sono stati eletti, cioè di italiani all’estero.

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