Il Grillo…parlante

A dieci giorni dal Vaffa-Day, la bomba è esplosa. Da pochissime e dissacranti parole spese nei TG durante i primi servizi post – 8 settembre, si è finalmente arrivati alla seconda serata di ieri, 17 settembre, in cui le tre reti RAI, contemporaneamente, fanno risentire la voce che da anni era stata bandita dalle TV italiane. E tra i vocaboli più usati vi sono “populismo”, “qualunquismo”, “antipolitica”.
Cosa sta succedendo in Italia? Innumerevoli le analisi del fenomeno e le dichiarazioni di politici e amici, ex-collaboratori e conoscenti, coloro che lo conoscono, che sanno dove andrà a parare, che preannunciano le intenzioni del comico genovese, che denunciano lo showman più censurato e più amato dagli italiani.
Ma lui, cosa ne pensa?
È sempre più convinto della sua missione, delle verità che rivela, e rimane sulla sua strada dove giunge finalmente al colpo di scena che tutti si aspettavano e in molti auspicavano. Beppe Grillo lancia un invito dal suo blog (unico italiano fra i cento più influenti nel mondo), ai meet-up e a tutti coloro che la pensano come lui e che hanno aderito al V-Day, a non avere paura e a creare le liste civiche da presentare nei propri comuni e sulle quali, a patto che si rispettino i punti essenziali della sua campagna anti-corruzione della politica, vi sarà il suo nome come marchio di qualità.
E allora, Beppe Grillo “scende in campo”? Grillo è sempre stato in campo, tra la gente, a cantare le verità indicibili, a ricordare che i politici sono i “dipendenti” dei cittadini che li hanno votati, a rinfrescare la mente di coloro che rivangano, col passare del tempo, gli impegni presi con gli elettori e le promesse fatte in campagna elettorale dal governo in carica, a raccontare con parole semplici tutto ciò che in TV non si può dire.
Quanti seguivano il comico genovese nelle sue tournèe e sul suo blog sapranno che egli aveva annunciato le crisi di Cirio e Parmalat ben due anni prima dei crac. C’è da aspettarsi, allora, che la sua parola sia profetica anche per il fenomeno che in questi ultimi giorni viene non meglio definito come “crisi dei partiti”?
Recitando in “Cercasi Gesù” di Comencini del 1982, a chi gli chiedeva l’autografo, Grillo rispondeva: -Le faccio anche quello di San Pietro, ché ho la delega?
Si spera allora che, con gli sviluppi dei prossimi giorni, sia egli stesso a dare “la chiave” di lettura al fenomeno a cui lui, insieme con un “pugno” di italiani (oltre 300.000), ha dato vita. Nel frattempo la riflessione è d’obbligo, guardando però alla luna e non soffermandosi troppo sul dito che la indica.

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