La sinistra italiana, nello specifico quella emulsione di partiti cosiddetta di centrosinistra, non smentisce sé stessa.
L’ultimo esempio è lo strappo della Fiom sul protocollo del welfare. Siamo la paradosso di non essere d’accordo con sé stessi. Non si sa sesia l’atteggiamento onesto di un’autocritica consapevole e costruttiva, oppure si tratti di una sindrome da lesionismo acuto. Certo che un’autocritica così forte, dovrebbe essere da esempio ad un centrodestra fortunato. Se poi, l’andazzo è sintomatico di una sindrome, allora il futuro della sinistra è nebbioso, difficile ed improbabile. Allora la destra è fortunatissima.
La Fiom ha dichiarato in un documento che: «La Fiom ed i metalmeccanici, hanno sempre rappresentato un punto di riferimento solido e certo per gli interessi operai, per l’intera classe lavoratrice e per l’ormai vasto mondo della precarizzazione, in anni segnati da un duro attacco contro i salari, i diritti e lo stato sociale». Si scusano, è ovvio, se questo è poco.
Il fatto è che ad appoggiare la Fiom, sono disponibili a sottoscrivere la loro solidarietà gente del calibro di Dario Fo, Luciano Gallino, Vairo Senesi, Alex Zanotelli, Franca Rame, e chi sa quanti altri senza contare politici di ogni partito. Naturalmente di sinistra. Parte della questa, quella in grado di porre lo “stato d’emergenza” al governo, cioè i capigruppo di Rifondazione, Verdi, Pdci e Sinistra Democratica, vuole chiedere che questa riforma previdenziale resti fuori dalla legge di bilancio. Il governo rischia grosso già a partire dalle votazioni che si terranno in Senato a proposito del Cda della Rai: io non do, quindi non des?
Uno spettacolo veramente esilarante anche in considerazione delle posizioni intransigenti di Epifani.
Un possiblità, forse neanche troppo vicina sarebbe la disponibilità ad abolire lo staff leasing e la possibilità di rivedere la proroga dei contratti a termine.
Dunque, il marito che per fare dispetto alla moglie si taglia i…baffi, calza a pennello a questo governo.
Morale della favola, l’agitazione che pervade il centrodestra nazionale, non è giustificata. Basta attendere affacciati alla finestra senza neanche ricorrere alla riva di un fiume.