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Conflitti Costituzionali: voto all’ estero e la ridisegnatura del Legislatore.

Conflitti Costituzionali: voto all’ estero e la ridisegnatura del Legislatore.
“ ..e noi cittadini si seconda categoria ( ma sovrani ) continueremo a sventolare il tricolore…”

La cosa che riesce piu’ facile ad un parlamentare e’ quella di parlare. Zacchera: “ gli eletti all’ estero si facciano sentire di piu’ “
a Voltapagina Toronto ( News Italia Press 4 /9 / 2007 ) . L’ aver dato con il voto voce in capitolo ai rappresentanti eletti all’ estero non significa necessariamente aver raggiunto il traguardo. Gli eletti all’ estero ( tutti ) hanno imparato in tempi brevissimi il mestiere, peccato che l’ abbiano fatto unilateralmente. Senza una componente coesa fra gli eletti all’ estero non vi sara’ mai nessun vantaggio per i cittadini residenti all’ estero. E sfido chiunque a provarmi il contrario. Non ho ancora visto un decreto, od una interrogazione, fatta o presentata da tutti e sei i Senatori o i docici Deputati . Questa la dice tutta
I nostalgici di Tremaglia inoltre come nel caso di Zacchera si vantano la paternita’ del voto all’ estero, ma io continuo a pensare ed a ribadire fino alla nausea che il voto all’ estero ci fu sancito dai nostri padri costituenti nel lontano 48. Casomai la Legge del 2001 ci ha tolto voce in capitolo, 3/4 milioni di voti valgono piu’ di 12 rappesentanti, se si facesse una legge equa sul voto all’ estero.
Vorrei qui spezzare una lancia a favore di Pallaro, usarlo come mela marcia dei rappresentanti solo perche’ si e’ portato i soldi in Argentina, siamo alle solite politiche macchavellistiche da parte delle “ case delle liberta’ “ la quale stiamo assistendo da quando e’ nato il governo Prodi. In politica il mezzo purtrroppo giustifica sempre il fine, importante ( per loro ) e’ quello di inculcare nell’ immaginario collettivo ( elettorato ) che oggi tutto va male e noi faremo meglio, incurante che alla fine chi ci rimettera’ e’ il cittadino con il caro prezzi, il deficit pubblico e quant’ altro.

RIEPILOGO: COSA SI E’ PROPOSTO QUEST’ANNO COCERNENTE IL VOTO ALL’ ESTERO ?.
Il voto all’ estero per noi italiani oltre “ confini “ resta ancora una volta il punto cardine della nostra identita’. Di proposte di modifia quest’ anno se ne sono viste alcune. Da quella dell’ On. Zacchera: “ diamo il voto all’ estero solo a chi e’ interessato alla politica italiana “ Evidentemente ci manderanno tutti a scuola, resta il dubbio su chi dovrebbero essere i nostri emeriti insegnanti. Da escudere gli eletti all’ estero, che di politica ne hanno fatto poca o niente. Dal ex Ministro degli italiani nel mondo Mirko Tremaglia ? Questi non ha fatto altro che, preuccuparsi che la sua “ creatura “ ( la sua legge ) non venisse in nessun modo ritoccata. L’ On. Ferrigno ? con la sua proposta di abolire i Cgies come se questi fossero dei comitati usa e getta. L’ On Cassola ? che propone di ritoccare la legge aggiungendo una semplice barra elettronica sul plico ( onde evitare brogli ) dimenticando le migliaia di duplicati richiesti ai consolati votando due volte. Visto che la spedizione dei plichi e’ delegata ai terzi dei terzi ovvero non avviene per posta raccomandata e difficilmente ne avviene la verifica. Infine c’e’ anche una mia personale petizione di comune necessita’ ( petizione numero 473 ) su alcune modifiche dell’ articolo 48 e modalita’ del voto all’ estero, annunciata all’ assemblea generale del Senato l’ 8 di maggio di quest’ anno ed affidata alla Prima Commissione Pemanente Affari Costituzionali. Ma come e’ noto queste vengono depositate ( come per protocollo ) nelle commissioni a marcire.

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