Gentilissimi lettori,
Sono estremamente orgoglioso, dopo due anni di non facili interventi, di poter costatare che da tutte le parti del mondo si sia mostrato tanto interesse nei miei interventi, (per alcuni insensate proposte) che dalla stampa sono sono stati battezzati come la Proposta Cicala. A tutti un sentito grazie per questo onore, ma il credito va a tutti i colleghi, a tutti i lettori che con i loro commenti hanno forzato il CGIE
ad accettare che avrebbero dovuto allinearsi alle masse che chiedono la Riforma alla Legge Istitutiva e riconoscendo quindi (un ammissione non tanto facile), che il CGIE, nella presente forma ha cessato di aver ragione di esistere. Al CGIE, ed a tutti gli organismi che lo hanno preceduto, e a tutti coloro che per anni si sono adoperati per ottenere il riconoscimento per gli Italiani all'Estero di diritti (a loro
fino adesso sottratti) e sopratutto il diritto di voto, la nostra graditudine ed il nostro ringraziamento.
Ed e' appunto perche' gli Italiani residenti all'Estero eleggono democraticamente i loro rappresentanti a livello locale (Comites) ed a livello nazionale (Parlamentari, Sei Senatori e Dodici Deputati) che per il
CGIE, designato dagli eletti ai Comites, fino a questa svolta aveva con il compito di rappresentarli
presso il Parlamento, e' cessata la ragione di essere, come pure (se mai logicamente, giuridicamente e costituzionalmente ne avesse avuto diritto) e' cessata la ragione di essere per qualsiasi altro elemento ivi
aggiunto per nomina. Non posso non reiterare che in organismi democraticamente eletti il numero dei componenti e' fondamentale; l'inserimento di “nominati” sposta l'asse politico e legale dell'organismo stesso alterando e violando il potere decisionale affidato dagli elettori ai loro rappresentanti, ed e' per questo che in Parlamento, seduti accanto ai Parlamentari eletti non siedono :”nominati” in rappresentanza di altri organismi. Associazioni, patronati, sindacati ecc. sono
rappresentati dagli eletti al Parlamento nelle liste a cui fanno riferimento.
Questa e' DEMOCRAZIA.
In essenza cos'e' che il cosidetto “Programma Cicala”, che lottando per la Riforma della Legge istitutiva, si ripropone?
1. Elezione e rappresentanza a primo livello locale dei cittadini italiani con i Comites.
2. Elezione e rappresentanza a primo livello nazionale con l'elezione diretta dei parlamentari.
3. Che i Comites siano l'organismo di raccordo con i Parlamentari
4. Che la lettera “C” del comites da Comitato sia trasformata in Consiglio degli Italiani all'Estero
dal quale emerga un Comitato Esecutivo che in stretta collaborazione con i Parlamentari, diventi
il braccio operativo dell'auspicabile Gruppo Parlamentare degli Eletti nelle Circoscrizioni Estere.
5. Che la composizione dei Comites non sia subordinata alle aree dove esistono Consolati Generali,
ma che una nuova mappatura ridimenzioni le aree (geograficamente come si suol dire a macchia d'olio)
e che, numericamente per ogni dieci-dodicimila iscritti all'AIRE sia istituito un Comites.
6. Che il numero della composizione dei Comites sia uguale per tutte le circoscrizioni
7. Ogni area designata sia ulteriormente suddivisa in quattro (4) collegi elettorali per garantire
una rappresentanza sia demografica che geografica.
8. Che i Comites avranno avere un sede adeguata che possa rappresentare e servire il loro elettorato,
possibilmente ospitando al loro interno, patronati, istituti di cultura, istituti commerciali, e che (con almeno in giorni prestabiliti), in ogni ufficio sia distaccato un rappresentante dell'agenzia consolare, con poteri notarili. In questa maniera i Comites possono espletare molti servizi che incombono sul personale degli uffici consolari, alleggerire il loro onere, e allo stesso tempo ridurre le distanze che i connazionali debbono affrontare per raggiungere uffici a distanze inimmaginabili.
9. Stabilire contatti diretti fra Comites e Governi delle Regioni.
10. Stanziare fondi adeguati per lavorare decorosamente.
Questo in sintesi il Programma. Solo un punto di partenza, una proposta da discutere ed elaborare,
ma sopratutto coinvolgendo le parti interessate, i residenti all'estero che vivono le loro problematiche
quotidianamente, ed e' per questo, in un passato intervento ho suggerita una Costituentina, perche'
con tutta la buona volonta' e con tutte le buone intenzioni, non si puo' pretendere che mandando un gruppo all'estero per una settimana o due, questo gruppo possa, come per magia, immedesimarsi con chi, nella loro patria di adozione, ci ha fatte le radici.
Spero che questi punti da me sopralencati vengano considerati nella proposta di Legge per la Riforma
del Comites-CGIE.
Grazie per la Vostra cortese attenzione, presente passata e mi auguro futura,
Carmelo Cicala(*)
* Membro e presidente del Comites di Washington D.C.
Washington DC, USA
6 settembre 2007