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Narducci l’artefice del francobollo a Primo Carnera

L’on. Narducci ignorato dalla stampa locale alla presentazione del francobollo della serie “Lo sport italiano”, in ricordo di Primo Carnera.

L’on Narducci, è riuscito in quella che si era prospettata una vera e propria impresa nella passata legislatura: commemorare un grande italiano all’estero con la emissione di un francobollo.
L’occasione si è data per il centenario dalla nascita di Primo Carnera che, in verità, si chiudeva nell’anno scorso. Sta di fatto che il Presidente della fondazione “Primo Carnera Europa (Argo Lucco) e la figlia del “gigante buono” Maria Giovanna Carnera, si erano rivolti all’on. Narducci per vedere sancito, in un atto ufficiale, un italiano che si era distinto per meriti sportivi ed onestà all’estero.
Il 13 luglio, è stato emesso un francobollo alla sua memoria per ricordarne le gesta in epoche non sospette ed in una America dove l’italiano era sinonimo di mafioso.
La notizia, è stata riportata dal Gazzettino on line a firma Lorenzo Padovan dove, con dovizia di particolari e non senza orgoglio per un paesano famoso, si è descritta quella che sarà una giornata memorabile nel ricordo di Primo Carnera. Ed anche nel ricordo di Sequals, paesino del pordenonese, assurto agli onori della cronaca e della cui esistenza molti non erano a conoscenza.
La dovizia di particolari, profusa dal redazionale del Gazzettino, non ha saputo (non ha voluto?) non omettere la presenza dell’on. Franco Narducci autore e promotore della iniziativa insieme al Ministro Gentiloni portata a buon fine. L’onorevole, infatti, ha tenuto un breve discorso con il quale ha stigmatizzato la figura del campione: «…è stato un grande italiano che in tempi sicuramente non facili della nostra traiettoria di emigrazione ha saputo portare entusiasmo e dignità…omissis…è stata e rimane un’icona popolare che ha saputo creare un’atmosfera di amicizia intorno a sé grazie ai valori veri dell’uomo per cui anche oggi può essere riferimento di onestà e bontà per i giovani. Egli ha contribuito a far conoscere attraverso lo sport quell’attenzione profonda che lo spirito italiano ha nel costruire l’umano, nel formare la persona»- ha detto.
Narducci, ha fatto anche riferimento allo sport quale idoneo strumento per favorire l’integrazione e l’inclusione «In un contesto di immigrazione crescente, chi promuove lo sport può contribuire ad un clima di contenimento/annullamento di esasperazioni xenofobe, la pratica sportiva può essere strumento che attualizza “l’Ero straniero e mi avete accolto”». Forse, queste ultime considerazioni non sono sembrate gradite abbastanza. Parole profferite senza colorazione politica ma dettate dalla ragionevolezza del buon padre di famiglia. Un buon padre di famiglia non è né di centrosinistra né di centrodestra, è un buon padre e basta!
Ben sa, l’on. Narducci, quanto l’argomento sia sensibile ed oggetto di estenuanti discussioni camerali alle quali partecipa. Ogni occasione è buona, ci trova d’accordo, per tentare e ricordare che la mediazione, in definitiva, è il sistema migliore per risolvere i conflitti a patto che sia dettata dalla buona fede degli intenti.
Avrebbe meglio redatto il suo pezzo, il redattore del Gazzettino, senza omissioni che, a questo punto sono sembrate artate e buffe, non fosse altro per la completezza dell’informazione e della cronaca.
A nome di tanti italiani all’estero e non all’estero, on. Narducci, si accontenti del nostro ringraziamento personale per il tentativo riuscito della realizzazione del francobollo a Primo Carnera. In momenti come questi, fa bene a tutti ricordare che, all’estero, annoveriamo italiani di grande fama e talento. Di destra e di sinistra.

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