Intervista di New Itaia Press all’intervistatore Salvatore Viglia

Salvatore, sei un avvocato, un lobbista o un giornalista?

Un avvocato con il pallino della politica e del giornalismo. La mia professione che mi dà da vivere, mi permette quella autonomia necessaria per scrivere.

Dove vuoi andare a parare con questa testata?

Vorrei che diventasse, ma questa è la migliore delle ipotesi, un giornale attraverso il quale i cittadini possano avere un contatto diretto con i politici. La realtà di ogni giorno, della spesa al mercato, della corsa nel 64 affollato è del tutto diversa dalla realtà all’interno dei palazzi. Questi sono il rifugio nei quali gli uomini di potere si sentono protetti.
La redazione sarà composta da professionisti e docenti universitari.

Politicamente corretto perchè?

I due termini vanno presi singolarmente. “Politicamente” perché parliamo di politica, di problemi della gente e delle soluzioni in programma con i protagonisti, Deputati e Senatori. “Corretto” in quanto, per me, l’informazione deve essere necessariamente, nei limiti dell’umano s’intende, priva di connotazione di parte. Mi piace il “politicamente corretto” come proposta ed anche in quanto ad onomatopeia (mi piace come suona) senza alcun riferimento, si capisce, al significato di ipocrita del passato.

Quale spazio sarà riservato alle questioni politiche che riguardano gli italiani all'estero?

Di primissimo piano. Ho cominciato ad occuparmi degli eletti all’estero dall’inizio della legislatura proprio per questi motivi. Li conosco tutti benissimo e gli sono affezionato. Sono napoletano e la storia dei nostri italiani all’estero, pur non avendo avuto nessun emigrato in famiglia, ancora mi commuove.

Senti, un amico, qualche giorno fa mi ha confidato che a Montecitorio gira la voce “ma insomma, cosa vogliono questi italiani nel mondo che non contano un c…”. E' vero che gira questa battuta?

Se qualcuno ha pensato che i Deputati ed i Senatori, quindi, non solo gli eletti all’estero, “contino” come si suol dire, ma poi andrebbe visto anche cosa vuole intendersi per contare, si è sbagliato. In buona fede ma si è sbagliato perché non conosce bene l’andazzo della vita Camerale. Chiunque al loro posto non avrebbe potuto fare di più. E’ una mia convinzione. L’unica critica costruttiva forse da muovere, potrebbe essere la mancanza di coordinamento.

Non ti sembra che almeno in questa legislatura “questi italiani nel mondo” contino e parecchio, con un uomo forte come Pallaro che tutti si sono dovuti convincere essere uno autenticamente libero che fa da ago della bilancia?

Pallaro davvero non c’entra nulla se il sistema propone una legge elettorale dannosa. Conosco politici di rango che, nei panni di Pallaro, avrebbero monopolizzato le prime pagine di tutti i quotidiani, settimanali, riviste, mensili ecc. nazionali ed internazionali ogni giorno e dal primo momento. Altro che storie.

La nuova legge elettorale si farà?

E’ necessaria per il paese. Se non fosse così, saremmo già andati a votare. Ma ho l’impressione che, se si continua tra queste difficoltà il clima giusto si allontanerà sempre di più. Mastella docet.

La nuova legge elettorale, secondo qualche deputato eletto all'estero, penalizzerà la Circoscrizione Estero riducendo il numero di parlamentari, è vero che esiste questo disegno?

Se questa ipotesi è una minaccia, allora non mi trova d’accordo. Se qualcuno mi fa capire le motivazioni che sono alla base della scelta, allora saprò dirti. Che io sappia, un disegno preciso sembra non esistere. Esiste, come al solito, “un’arietta” di ispirazione qualunquista, questo sì. Poi staremo a vedere e ne scriveremo.

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