Caro emigrato ti scrivo così ti tranquillizzo un po’
e siccome sei molto lontano più forte ti scriverò
da quando hai votato, c’è una grossa novità,
la legislatura compie un anno
ma qualcosa, a Roma, ancora non va.
Si lavora poco alle Camere sembra quasi sempre festa
qualcuno ha messo in dubbio il valore degli eletti all’estero
costretti a stare senza parlare per intere settimane,
e a quelli che hanno tanto da dire, da fare e da proporre
del tempo ne rimane.
Non li fan contare nemmeno con minaccia
c’è chi vuole abolire addirittura il voto per voi che state fuori
e si sta senza realizzare niente per intere lunghe tornate
e quelli che non li vogliono bene li vogliono eliminare.
Ma Mirko Tremaglia ha detto che il nuovo anno
ci sarà la bicamerale e tutti quanti stiamo già aspettando
Ci saranno soldi per tutti voi e festa tutto il giorno,
ogni povero Cristo lascerà la sua croce anche i più poveri faran ritorno
Ci sarà da stare allegri e felici in ogni luogo
Consolati ovunque ed uffici sempre aperti
Senza doppie imposizioni più soldi alle pensioni
Solo scuole, case, assegni ed ogni comodità
E si farà l’amore ognuno come gli va
Tutti sempre presenti, ed in ogni comunità
Festeggerete nuova sorte, nuova felicità
Senza paure, senza offese, con dignità
Gli eletti all’estero saranno rispettati
a loro verrà concesso lavorare, parlare e legiferare
Senza veti, con potestà, con orgoglio ed onestà
Spiegheranno le vostre necessità.
Vedi, caro emigrato, cosa ti scrivo e ti dico
E come sono contento parlar così in questo momento,
vedi, vedi, vedi, vedi,
vedi, caro emigrato, cosa si deve inventare
per poterci ridere sopra, per continuare a sperare.