Un ex terrorista eletto deputato. Lo scandalo Sergio D’Elia

Sergio D’Elia è stato eletto, alle politiche del 9 e 10 aprile 2006, nelle liste delle Rosa nel Pugno. Prima di allora, era conosciuto perché artefice, nel 1993, della fondazione di “Nessuno tocchi Caino” della quale, attualmente, è segretario ed anche per i suoi trascorsi giudiziari. Per merito dell’on. Carlo Giovanardi, è assurto alle cronache giornalistiche il 2 giugno 2006. Un ex terrorista, condannato a 25 anni di carcere per 31 capi di imputazione tra cui l’omicidio del poliziotto Fausto Dionisi, veniva eletto segretario d’aula, uno dei sedici, dalla Camera dei Deputati. Sergio D’Elia ha scontato la sua pena e regolato i conti con la giustizia. Il Tribunale di sorveglianza di Roma, con una ordinanza e previo parere favorevole del Procuratore Generale, lo ha riabilitato facendogli riacquistare i diritti politici cancellando l’interdizione dai pubblici uffici. Lo scandalo sembra essere eclatante tanto che la deputata di Forza Italia, Gabriella Carlucci, annuncia il 15 giugno 2006, un progetto di legge perché: «Casi vergognosi come quello dell’esponente della Rosa nel Pugno, Sergio D’Elia, non devono ripetersi e questo progetto di legge, punta a difendere l’onorabilità delle istituzioni». Di seguito, il 10 luglio del 2006, l’on. Elio Vito, l’on. Sandro Bondi di Forza Italia, l’on. Luca Volontè e l’on. Carlo Giovanardi dell’Udc, promuovono una discussione alla camera «al fine di evitare che a cariche istituzionali di rilievo, possano accedere coloro che siano stati condannati per reati gravi e violenti contro la persona e contro le istituzioni democratiche». Ma se ha fondamento l’assunto che, chi si è macchiato di gravi reati, non possa ricoprire cariche pubbliche anche quando ha pagato il suo conto con la giustizia riabilitandosi, allora, a maggior ragione, anche per chi è solo indagato dovrebbe valere lo stesso principio. S’intende, sino a sentenza di assoluzione. Nel primo caso, si tratterebbe di una riabilitazione fasulla, non “sostanziale”. Nel secondo caso, a chi è indagato di gravi reati, viene, viceversa oggi, concessa la possibilità di continuare nel proprio istituto senza scandali. Pur considerando la presunzione di non colpevolezza, non potremmo trovarci al cospetto di un delinquente che solo più tardi, sarà bollato tale da una sentenza e che nel frattempo ha approfittato della sua posizione istituzionale come quella di deputato o, addirittura di ministro? Non è un rischio concedere ad uno che potrebbe essere un delinquente di continuare ad agire nel pieno godimento di tutti i diritti e nella possibilità non solo di reiterare reati ma di commetterne ulteriori e di più gravi con la copertura dovuta alla sua posizione? Accanirsi con chi ha pagato le proprie colpe, non è un falso problema che finisce col demonizzare troppo facilmente chi ha commesso degli errori anche se ha pagato per quelli? E’ giusto, chi è indagato, è innocente sino a prova contraria. Ma è non è altrettanto vero che questo innocente è pur sempre indagato? Egli si trova in una condizione futura ed incerta almeno sull’esito delle indagini. Se questo innocente è indagato, è disdicevole ammettere che, come minimo, su di lui incombe l’ombra del sospetto? L’ipotesi di un indagato che risulti poi riconosciuto colpevole a seguito di una lunghissima fase processuale, non configura una ipotesi più pericolosa ed inquietante di chi ha scontato, col carcere, le proprie colpe? Per quanto riguarda l’on. Sergio D’Elia e quanti si trovano in posizioni analoghe, almeno, si hanno delle certezze: è stato giudicato per reati per i quali ha saldato il conto; ha riacquistato i diritti civili e politici secondo il dettato che le leggi vigenti impongono; durante la fase processuale di giudizio, non godeva di alcuna posizione di privilegio (non era, infatti, un deputato della Repubblica). Se si macchierà, in futuro, di nuovi reati, D’Elia, potrà godere della presunzione di non colpevolezza come tutti i parlamentari attualmente indagati e nella pienezza delle sue prerogative. Questa sì, è un’altra certezza.

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