Cattive abitudini alimentari degli italiani

Non tutti sanno che esistono degli alimenti che contengono principi attivi salutari per l’organismo come la curcuma e lo zenzero. Mai si poteva pensare di ricavare buste ecologiche usando semplici pomodori. L’olio d’oliva, per esempio, viene usato in cosmetica a causa delle sue proprietà organolettiche -.

Gli italiani non sono abituati a fare una buona colazione al mattino, il classico breakfast non è sicuramente un momento sentito. Eppure è fondamentale per cominciare la giornata dopo il digiuno notturno. Da una indagine Eurisko, risulta che solo 30 su 100 fanno colazione in modo corretto. Una buona colazione non può prescindere da latte o yogurt, biscotti, fette biscottate. Un esempio standard è una colazione di 400 Kcal: caffè, tè o orzo con zucchero e miele; una tazza di latte intero o due yogurt interi da 125 g.; 4-5 frollini o una brioche 50 g.; una porzione di frutta di stagione 200 g.

Secondo l’Eurisko il 66% degli italiani dedica meno di dieci minuti alla prima colazione, l’87% preferisce consumarla in casa, il rimanente al bar, al posto di lavoro, in autogrill, a scuola o all’Università. «Vanno privilegiati alimenti ricchi di zuccheri che danno energia e carboidrati ci assicurano la spinta durante l’intera mattina». Lo sostiene Marcello Ticca nutrizionista dell’Istituto Nazionale di Ricerca per gli alimenti e la nutrizione. A parte le considerazioni di carattere scientifico, dobbiamo ammettere che, a causa dei ritmi di vita sempre più stressanti, quello della colazione del mattino è il solo momento in cui la famiglia può condividere, insieme, un momento di aggregazione. Privarsi di questo significa ridurre ulteriormente, se non azzerare del tutto, la possibilità che la famiglia si incontri almeno una volta al giorno dal momento che sia il pranzo sia la cena sono gestiti dal food e dagli snack. Ognuno per sé e dovunque càpiti!

L’obesità è il male del secolo che affligge i paesi ricchi. Dire che dove ci sono tanti soldi si mangia molto, è una polemica inutile che sa di retorica e basta. Non solo si mangia molto ma si mangia soprattutto male. Le conseguenze sono gravissime, si passa dalla obesità al diabete dalla ipertensione alla calcolosi biliare e, nella peggiore delle ipotesi, ai tumori. Il nostro costume alimentare ci porta spesso ad abusare di carne, dolci e grassi di tutti i tipi. Eppure, si può a ragione affermare che, oggi come oggi, i controlli sulla qualità delle merci alimentari sul mercato sono molto serrati. Si è arrivati a monitorare ed a proibire sostanze nocive e pesticidi e ad eliminare quasi del tutto il pericolo delle aflatossine. Ma la pubblicità delle…leccornie alimentari, non aiuta certo il consumatore a disciplinarsi. Merendine, dolcetti squisitissimi, torte e fritti abbondano. Patatine fritte senza olio, (ma chi ci crede?) barrette di cioccolato sostitutive di un pasto completo ecc. E’ anche vero, però, che se nel sugo non aggiungiamo olio, questo non avrà un buon sapore, il condimento resta fondamentale in un buon piatto. Il problema è l’eccesso e l’abuso. Gli esperti suggeriscono frutta e verdura ma anche tutto il resto con una raccomandazione: non esagerare e non mangiare tutto sempre in quantità…industriali.

Eppure ci sono alimenti le cui proprietà potrebbero essere paragonale a dei veri e propri principi attivi che fanno bene all’organismo e non solo per quello. Infatti, oltre che a fare molto bene per le sue proprietà organolettiche, antiossidanti e vitaminiche, i pomodori sarebbero ottimi anche nella produzione di buste ecologiche.

A stabilirlo sono stati alcuni ricercatori di chimica biomolecolare del CNR di Pozzuoli in provincia di Napoli. In realtà, questi studi sono il frutto di una ricerca appassionata che si è protratta nel tempo dando, alla fine, risultati sconcertanti.

Ottimo alimento usato in tutte le cucine da Nord a Sud ed in tutte le pietanze, il pomodoro rivela prerogative nascoste che prescindono dal buon sugo alla Bolognese o al ragù napoletano. Chi sa quante altre sorprese il frutto rosso ci riserverà.

Così come l’olio d’oliva. Le principali funzioni cosmetiche dell’olio d’oliva sono quelle emollienti e protettive per la pelle, contrasta i radicali liberi a causa delle variazioni climatiche, fumo ed inquinamento può definirsi dunque un antirughe». Lo sostiene Bruno Massa esperto in estetica e dietologia. In realtà, le proprietà dell’olio d’oliva sono oramai universalmente riconosciute e non solo in cucina. Esistono varie ricette cha fanno dell’olio d’oliva, un ingrediente cosmetico fondamentale. Per la pelle grassa la ricetta è: 100 g. di foglie di cavolo (ricchi di vitamina C) sminuzzate ed impastate con 10 g. di olio d’oliva sino ad ottenere una poltiglia. Questa va applicata sul viso per circa 20 minuti. Per le pelli secche basta bollire 200 g. di spinaci (ricchi di vitamina A) impastandoli con 30 g. di olio d’oliva. Lapplicazione, in questo caso, è di 1 ora.

Mischiato ad oli più leggeri come quello di mandorle dolci o di germe di grano ed applicato sui capelli per circa 15 minuti, li ammorbidisce rigenerando la fibra capillare.

L’olio d’oliva con succo di limone rinforzerebbe le unghie.

Lo si trova sempre di più nei saponi, famoso è quello di Marsiglia, altamente idratante, negli scampo, nelle creme e nei prodotti solari.

E la curcuma? Chi sa cosa è la curcuma? E’ una pianta perenne proveniente dall’Asia meridionale con foglie grandi oblunghe o ellittiche con fiori bianchi o gialli. Questa pianta gode già fama di possedere proprietà antinfiammatorie, antitumorali, antinfettive ed antiossidanti. Ma si spera che il principio attivo, pigmento giallo contenuto nel rizoma della curcuma, possa essere efficace anche contro l’Alzheimer. La curcumina inibirebbe la formazione delle beta-amiloide che caratterizzano la malattia.

L’Università di California Los Angeles, ha pubblicato uno studio in questo senso sottolineando che il principio attivo della curcuma interviene favorevolmente sui deficit cognitivi e sull’accumulo dell’amiloide e non si limiterebbe a disgregare la beta-amiloide ma sarebbe in grado di prevenirne la formazione.

Probabilmente potrà essere usata anche contro l’infezione malarica. Insomma la curcuma oltre che ad essere un elemento fondamentale del curry, è coleretica, colagogo e spasmolitica, è anche un buon ossidante delle lipoproteine, il colesterolo LDL, che sono alcuni dei responsabili della formazione dell’arteriosclerosi.

Mentre lo zenzero risulta essere la cura migliore contro il mal d’aria. Quando, in occasione di un viaggio in aereo, siamo afflitti da disturbi che non riusciamo a capire, quando una serie di malesseri ci assale, allora è colpa del mal d’aereo. Nausea, vomito, vertigini e sudorazione abbondante sono i segnali tipici che ci fanno star male quando viaggiamo in aereo. Infatti, le turbolenze possono addirittura influire sulla struttura interna dell’orecchio sino a condizionare l’equilibrio del corpo. Esistono rimedi, per così dire, logistici oltre all’uso dello zenzero: chiedere un posto nella parte centrale dell’aereo vicino al finestrino in prossimità delle ali perché sono posti in cui le turbolenze si avvertono di meno, sforzarsi di mantenersi rilassati per poter dormire durante il viaggio, evitare di leggere, di bere alcolici e bevande gassate, di mangiare cibi particolarmente grassi piccanti o dolci, evitare, cioè, sostanze che tendono a stazionare molto tempo nello stomaco prima di essere digeriti. Tutto sta a resistere per la durata del viaggio. La sintomatologia dei disturbi finisce nel momento in cui, zenzero o no, terminano le turbolenze una volta giunti a destinazione.

Lascia un commento

My Agile Privacy
Questo sito utilizza cookie tecnici e di profilazione. Cliccando su accetta si autorizzano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su rifiuta o la X si rifiutano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su personalizza è possibile selezionare quali cookie di profilazione attivare.
Attenzione: alcune funzionalità di questa pagina potrebbero essere bloccate a seguito delle tue scelte privacy