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La Costituzione propeteutica alle leggi

 

La Costituzione è la carta fondamentale dei diritti che si trova all’apice dell’ordinamento giuridico. La sua elaborazione è la prova più chiara di democrazia che possa contraddistinguere un Paese. Da studente del primo anno di giurisprudenza, feci una obiezione al mio professore di diritto del lavoro citando l’art. 1 della Costituzione: «L’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro…». Avendo notato che l’assunto non era, di fatto, rispettato in considerazione dell’elevatissimo numero di disoccupati che questo Paese contava, lamentavo che l’art. 1 della Costituzione era inutile. Mi fu spiegato che non era esattamente così. La Costituzione indica dei principi generali che rappresentano l’area nella quale muoversi per formulare e promulgare le leggi e che un articolo della Costituzione non è una legge nel senso tecnico del termine. Se così fosse, nel nostro caso, il responsabile della violazione sarebbe lo Stato. Cioè un entità astratta nel suo complesso, non individuabile e, quindi, non imputabile. La Costituzione agisce come un vestito nelle cui misure devono rientrare tutte le attività Parlamentari e le leggi. Per questi motivi, spesso, la Costituzione rappresenta un impedimento alla formulazione di quest’ultime. Infatti, è molto comune che vengano rispedite alle Camere per difetti di incostituzionalità. Quasi quasi è una scocciatura, un impedimento continuo di fronte al quale ci si deve fermare ad ogni costo. Ecco perché, in più di una circostanza, si è pensato di modificare la Costituzione non tanto per aggiornarla alla continua evoluzione della vita dei cittadini di una Nazione ma per semplificare l’approvazione delle leggi. Procedimento lecito e possibile, per carità, ma sempre prodromo alla nuova legge e mai a posteriori. Promulgare una legge in difetto di costituzionalità e modificare la Costituzione per farla siglare, significa adattare quel vestito di cui sopra alle esigenze della maggioranza parlamentare di turno. In realtà, è proprio questa la funzione della Costituzione, evitare che si possano infrangere quei principi fondamentali sanciti a monte dell’ordinamento. Non è possibile, cioè, adattare la Costituzione alle leggi. Sono queste che devono sottostare ai suoi dettami ed essere costituzionali.

 

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