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Il ministro Castelli e le ispezioni ministeriali

E ridagli con le ispezioni. L’on. Castelli, questa bizzarra figura di ministro della Giustizia, non sembra capace di fare altro che non sia ordinare una ispezione a qualche Procura. Oggi, 26 gennaio, è il turno del giudice Clementina Forleo colpevole di non aver ritenuto di incriminare, dall’accusa di terrorismo, tre islamici condannati invece per reati minori.
A parte gli sforzi che il ministro Castelli sembra fare impegnandosi in una riforma della Magistratura, in tutto o in parte, già bocciata dal Presidente della Repubblica per difetti di incostituzionalità, mostra di avere una straordinaria attitudine a sottoporre ad ispezioni i giudici. Soprattutto ai danni di quelli che pronunciano sentenze non gradite. Non si conoscono casi di ispezioni a seguito di sentenze gradite. Premesso che, anche un Giudice possa essere soggetto ad errori, non si ritiene debba divenire prassi il linciaggio che, sistematicamente, si pone in essere contro la Magistratura.
Oppure, la Sig.ra Giudice ha sbagliato con dolo? Ammesso che abbia sbagliato. Forse appartiene a quella schiera di comunisti che di mestiere fanno i Giudici che condannano, perseguono, assolvono solo gli avversari politici? Non risulta nemmeno che i tre islamici appartenessero a FI oppure ad AN e nanche all’UDC o alla Lega nord.
La Dott.ssa Clementina Forleo, se avesse condannato i tre islamici per terrorismo senza neanche istruire il processo, avrebbe ottenuto il plauso generale di tutti, governo ed opposizione. Invece si è andata a studiare le carte e, dimostrando di non essere condizionata da nessuna spinta emotiva, ha emesso la sentenza che credeva giusta. Sarebbe stato facile, di questi tempi, ed anche giustificato condannare per terrorismo tre islamici che, in fondo, proprio santi non sono.
Qualcuno dubita che sia collusa col terrorismo islamico? Cosa spera di trovare, nella sua ennesima ispezione, l’on. Castelli, carte segrete che dimostrino il favoreggiamento della Forleo al terrorismo internazionale?
Sarebbe invece, ora di smetterla di attaccare la Magistratura a 360°. Questo Paese deve ritenersi fortunato se esiste ancora una Magistratura capace di non farsi condizionare dall’emotività. Il signor Ministro deve capire che fare il Giudice è una cosa seria, un lavoro sul quale incombe l’onere ed il peso di responsabilità enormi. Deve studiare di più da Ministro della Giustizia. Si faccia consigliare da esperti del campo prima di cedere alle pulsioni dell’istinto e dell’emozione.

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